è in corso in questi giorni una campagna denigratoria senza precedenti contro questa Amministrazione, iniziata con cartelloni e proseguita con depliant inviati in tutte le nostre case.
Una campagna sicuramente costosa, ma sappiamo che a queste persone non mancano i fondi da scialacquare, non appena si avvicinano gli appuntamenti elettorali.
Molti di Voi mi fermano per strada o mi telefonano per chiedermi di replicare con lo stesso metodo: cosa che non intendo fare e vi voglio spiegare perché.
Anzitutto, destinare tanto denaro a campagne di informazione partitica, di questi tempi, credo sia immorale, vista la situazione economica in cui si trova il nostro Paese e con la quale devono fare i conti quotidianamente tante famiglie. Sarebbe meglio usare questi soldi in modo diverso e più utile, oppure non usarli affatto.
In secondo luogo, sono convinto che l’attacco frontale a questa Amministrazione sia talmente falso, becero e strumentale da non meritare neppure una replica, se non queste poche righe.
I fatti parlano: è lo stesso PD a dire che SGP è stata da loro indebitata per 76 milioni di euro in tre anni, dal 2006 al 2009.
Che altro si deve aggiungere? Loro hanno creato la società, loro l’hanno indebitata, loro hanno speso. E sono sempre loro, oggi, a sostenere che la colpa è nostra.
A questo punto i casi sono due: o si pensa che gli elettori siano stupidi e che tutto sia lecito, o si pensa il contrario.
Aderendo alla seconda corrente di pensiero e ritenendo l’elettorato molto più maturo di quanto altri credano, la campagna denigratoria del PD è, dal mio punto di vista, una colossale presa in giro alla città, fatta per tornare nei posti di governo e per tornare, probabilmente, a spendere i nostri soldi.
Un altro argomento merita una riflessione.
Quali soluzioni propongono questi signori? Una sola: votateci. Votateci, e dopo tutto d’incanto andrà meglio. Votateci, e il debito scomparirà per magia.
Non credo andrebbe così. Credo invece che il PD di Sassuolo pensi che qualsiasi mezzo sia legittimo per disfarsi di coloro che costituiscono l’unico ostacolo tra loro e le poltrone. Dopo di che, pensano, potranno fare qualunque cosa, anche rinnegare loro stessi.
Appurato, però, che gli ideatori e i materiali artefici del debito accumulato sono proprio loro, una domanda sorge spontanea: dove erano in questi ultimi 5 anni? Che cosa hanno proposto? La risposta è una sola: nulla.
Sonnecchiavano in consiglio, erano assenti dalle iniziative pubbliche, si dedicavano (come sempre) alla vita di partito, a differenza del sottoscritto e dei nostri assessori e consiglieri, che invece lavoravano per salvare la città. Poi, improvvisamente, si svegliano. “Ci sono le elezioni, sveglia!”. E così partono con i cartelloni, i volantinaggi, sempre senza proposte, sempre contro il Sindaco e mai per Sassuolo.
Io non so se mi ricandiderò. Quando dico che ci devo pensare, è vero e non è una tattica. Non sono uno da tattiche, sono uno molto più semplice di quanto sembri. L’unica motivazione che mi spingerebbe a riprovarci è il Vostro continuo sostegno (del quale Vi ringrazio), unitamente al fatto che non voglio e non devo lasciare Sassuolo nelle mani di chi l’ha depredata.
In questi anni ho lavorato molto, ma il lavoro non mi spaventa, anzi, mi gratifica. Il problema è che ho lavorato il doppio di quanto non debba fare un normale sindaco. Questo perché, per una parte di città, io non ero il sindaco, ma un usurpatore. Quante volte mi hanno chiesto professioni di democrazia, come se io fossi uno squadrista del 1922! Quante volte alcuni enti, associazioni, organizzazioni sindacali, tutti satelliti del PD, hanno inscenato polemiche tanto dure quanto inutili, telecomandati dalla politica! Quante notti insonni, col cuore pieno di rabbia. E circondato di ingiustizia. L’ingiustizia dell’attacco preventivo e del non collaborare – e, anzi, del sabotare tutto – a prescindere. L’ingiustizia dell’etichetta messa sulla schiena. L’ingiustizia della maldicenza da bar, propalata per il gusto di farlo da persone meschine e senza onore.
Bene. Ho tre figli, ho un lavoro, ho una vita. Ho pensato di mollare decine di volte, di tornare a una vita normale. Non l’ho mai fatto, perché un capitano non abbandona mai la nave. A maggio la nave arriverà in porto, volente o nolente il PD. E allora, forse, potrà salire un altro capitano. Ma non sarà il PD a deciderlo, ma Voi. Cioè noi. I sassolesi.
Mentre il PD attaccava i manifesti, io ero in Comune giorno e notte a mettere in salvo dal tracollo di SGP l’illuminazione pubblica, il riscaldamento, il servizio neve.
E ce l’abbiamo fatta: i servizi sono garantiti, la luce è accesa.
Ero a pensare e a costruire un piano industriale per la società. A salvare il salvabile. Perché la città non è mia (qualcuno pensa sia sua, invece), ma è di tutti noi. E Sassuolo andrà avanti, anche senza Caselli e il PD, per fortuna.
Il problema, oggi, è proprio questo. C’è chi gioisce nel vedere che il Comune è in difficoltà e c’è chi lavora, invece, per rimediare ai propri e, soprattutto, agli altrui errori. Lavora e tace. Non risponde ai manifesti, non risponde a qualche giornalista prezzolato, non risponde agli incontri politici. Ma risponde ai cittadini, che è più importante.
Sì, perché nessuno qui è esente da responsabilità, io per primo. Dovevamo pensarci prima? Verissimo. Ma che ce lo dicano quelli che il mostro SGP l’hanno creato, questo no! Questo è davvero troppo!
Sono solo una persona normale che ha avuto l’onore di guidare la propria città. Non ho ambizioni di poltrone lautamente remunerate e nemmeno desidero fare carriera in un mondo – quello della politica – che sempre meno mi appassiona e che spesso attira coloro che vogliono viverci sopra.
Semplicemente voglio essere ricordato come una persona normale, che ha fatto quanto era possibile per la nostra città. E che ha amato la nostra città più di ogni altro (questo permettetemelo). Potevamo fare di più, potevamo fare anche molto meno. Ancora oggi lottiamo quotidianamente per migliorare Sassuolo. E, come tutti, facciamo quello che possiamo.
In cinque anni non abbiamo mai fatto ricorso all’indebitamento, né creato nuove tasse, né aumentato quelle che lo Stato ci impone di esigere. Potevamo farlo e forse oggi avremmo qualche buca in meno sulle strade, ma abbiamo ritenuto prioritario non pesare sul portafogli delle famiglie, già duramente provate dalla crisi.
Abbiamo eliminato il problema della microcriminalità, abbiamo aperto una biblioteca e una piscina, abbiamo mantenuto i servizi, abbiamo riqualificato luoghi storici della città, abbiamo valorizzato il palazzo ducale e la nostra bella piazza.
Ma vi ricordate cinque, sei anni fa? Non si usciva di casa a piedi. La mia più grande gioia è vedere che oggi tutti, giovani e anziani, escono la sera e fanno una passeggiata in centro, circondati da locali sempre più accattivanti e ospitali. Oggi la città è viva, quando sono diventato sindaco era ostaggio di una teppaglia criminale, oggi allontanata.
Cari concittadini, non credete agli incantatori, a quelli con la ricetta pronta, agli abbindolatori politici di professione, ai personaggi con il cervello programmato sul partito. Gli stessi che hanno speso tutto ciò che potevano spendere, quando erano chiamati ad amministrare. Gli stessi, che a livello nazionale, di qualunque colore, ci hanno portato al disastro.
Credete invece a ciò in cui credo io: a Sassuolo.
Credete alla nostra gente: agli insegnamenti degli anziani, alla voglia di futuro dei giovani.
Sassuolo non è un partito, è la nostra città. Sassuolo non ha colore, e merita rispetto, da parte di tutti.
Credete a ciò che siamo, pur nella difficoltà. E non permettete che questi “signori” rimettano le mani sulle casse del Comune per scialacquare altri soldi. A maggio votate per chi credete, ma ricordate il passato per guardare al futuro.
Scusate se mi sono dilungato: vorrei dire tante altre cose, ma ce le diremo di persona.
La luce, malgrado tutto, è accesa.
Qualcuno prova a spegnere le coscienze e i cervelli, che però, fortunatamente, sono ancora accesi.
Resistiamo e lavoriamo in silenzio, giorno per giorno, per il bene di tutti, paradossalmente anche di coloro che sperano nel tracollo.
Noi sassolesi, siamo ancora gente con della scorza.
E lo stiamo dimostrando.
Grazie per l’attenzione e una serena domenica a tutti Voi.
Anzi, a tutti Noi.