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Maltempo, Garagnini (Confagri E-R): “Piena soddisfazione per l’accelerazione del DDL sulla difesa del suolo”

Garagnini-Confagri-ER“Piena soddisfazione per l’accelerazione del Ddl sulla difesa del suolo come annunciato dal premier Letta. E’ improrogabile un piano nazionale per ridurre il consumo di suolo che contrasti l’urbanizzazione selvaggia e promuova la valorizzazione delle aree agricole. Un terreno agricolo abbandonato, si sa, è più sensibile a fenomeni di dissesto idrogeologico e l’Emilia Romagna non può più attendere: circa 1/3 del territorio collinare e montuoso in regione è interessato da eventi franosi”. Lo esprime il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Guglielmo Garagnani, nel rimarcare l’importanza del tema caldeggiato nei mesi scorsi anche dall’Assessore regionale alla Sicurezza Territoriale, Paola Gazzolo, che ha ufficialmente richiesto “un piano decennale per la manutenzione del territorio con risorse certe e continuative nel tempo”.

“Il rischio – precisa Garagnani – è quello di ritrovarsi tra cinquant’anni con una perdita di superficie agricola non più recuperabile, se non attraverso costi troppo onerosi per l’intera società. La risorsa terra sta diventando sempre più scarsa a fronte di una domanda di cibo in crescente aumento. Uno scenario che potrebbe essere ulteriormente aggravato da una gestione idrica difficile e problematica, causata proprio dall’eccessiva cementificazione”.

“L’aggressione indiscriminata nei confronti delle aree più fragili, collinari e pedecollinari, spesso teatro di una rete viaria sovradimensionata e atta a inseguire insediamenti residenziali e produttivi mal programmati, ha determinato ferite estetiche in zone a forte connotazione turistica e danni incalcolabili all’equilibrio antropico soprattutto per la componente agricola: sminuzzamento della proprietà con creazione di reliquati incoltivabili e abbandonati; impermeabilizzazione delle aree di ricostituzione delle falde sotterranee; danneggiamento del reticolo di scolo senza alcun rispetto per l’equilibrio raggiunto nei secoli e, infine, in termini più generali, la continua sottomissione dell’agricoltura alle altrui necessità, proprio quell’agricoltura che purtroppo si è ridotta nel tempo a mero esercizio domenicale, conveniente solo alle sagre paesane. L’urgenza e l’importanza del tema ora richiedono inderogabilmente un importante cambio di passo. E forse un giorno potremo finalmente riconoscere all’agricoltura, che non può essere solo quella periurbana, il ruolo che i cittadini si aspettano” – conclude il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna.

 
















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