Il Consiglio comunale di Carpi di giovedì 10 ottobre ha approvato un ordine del giorno presentato dal consigliere Pd Paolo Gelli che impegna il Sindaco e la Giunta ad aderire al Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo, sollecitando il Governo affinchè vari provvedimenti che consentano ai primi cittadini di contrastare preventivamente questo fenomeno, disponendo altresì un monitoraggio su questa particolare tipologia di gioco d’azzardo per poter successivamente valutarne gli esiti ed eventuali provvedimenti. Gelli ha ricordato i numeri del fenomeno, “che a Carpi non sembra così preoccupante come altrove. Ipotizziamo strumenti preventivi per tutelarci, ad esempio vincolando i luoghi sensibili con norme urbanistiche ad hoc, controllo degli orari, prescrizioni per le nuove aperture, monitoraggio. Non si può lasciare il cerino agli enti locali senza dare loro strumenti”. Giorgio Verrini (ApC) ha spiegato aprendo il dibattito che il fenomeno è pericoloso ma difficilmente contrastabile con il proibizionismo e che Carpi ne è meno interessata grazie al suo benessere e per i valori che la scuola così come l’associazionismo qui trasmettono. Cristian Rostovi (PdL) ha in primis chiesto di firmare anch’esso l’odg per il suo gruppo condividendone il testo e rammentando come il Sindaco di Soliera Giuseppe Schena abbia abbassato le tasse agli esercizi che non hanno ‘macchinette’ nei propri locali. “Lo Stato è ipocrita, mantiene solo 4 sedi di Casinò e poi consente di posizionare le slot machine dovunque…apriamone piuttosto uno a regione. La liberalizzazione del vizio non lo ha diminuito”. Il Sindaco Enrico Campedelli ha poi preso la parola per spiegare che l’Unione delle Terre d’Argine vuole aderire al Patto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo, che la ludopatia è frutto del disagio economico, sociale e culturale figlio del nostro tempo e che a Carpi il Sert segue una quindicina di persone affette da questo problema, “anche se non è certo questo il metro di misura locale del fenomeno”.
Andrea Bizzarri, capogruppo Idv, si è detto anch’egli desideroso di aderire facendolo proprio con la sua firma al documento in discussione sottolineando il fenomeno del riciclaggio collegato a queste attività e che in Italia è molto presente. “Non funziona la repressione né la liberalizzazione e in più lo Stato pubblicizza questa piaga per poi pagarne i danni con gli interventi della sanità”. “Forse per questo lo Stato guadagna – ha chiosato Roberto Benatti, PdL – perché sa di dover spendere dopo. Potremmo comunque fare qualcosa per le distanze delle sale scommesse dalle scuole…”. Antonio Russo (Fratelli d’Italia) ha ricordato dal canto suo che lo Stato “guadagna 80 miliardi l’anno grazie alle scommesse, che sono la terza industria italiana e vale il 4% del Pil annuo. Sono 6181 i locali autorizzati, 8 miliardi le tasse riscosse e 6 quelli di costi sanitari per curare le ludopatie. Il legislatore deve fare di più”. Andrea Losi, capogruppo di Carpi 5 Stelle, ha infine rammentato che il documento in discussione è da maggio in attesa di arrivare all’esame del Consiglio. “E’poco concreto, ora facciamo solo una discussione accademica e da luglio intanto è stata varata la nuova legge regionale senza che vi sia ancora un Piano integrato. Il fenomeno anche a Carpi è dilagato in maniera incontrollata, presto dovremo fare qualcosa, ad esempio sul tema delle vetrofanie applicate alle vetrine”.
L’ordine del giorno è stato infine approvato all’unanimità con il solo voto di astensione di Alleanza per Carpi.