“La legge di stabilità è stata un’occasione in parte mancata, con scelte non all’altezza della lunghezza e gravità della crisi. E con un beneficio fiscale estremamente ridotto, che esclude lavoratori autonomi e piccole imprese per offrire ai soli 15,9 milioni di lavoratori dipendenti interessati dall’intervento (il 38% del totale dei contribuenti) sgravi medi di 8 euro al mese”. Così Confesercenti Modena rende noto quanto calcolato da Confesercenti Italia sull’impatto dell’aumento della detrazione d’imposta previsto dal ddl stabilità. “Il testo di legge non prevede la scossa necessaria per la ripresa: non taglia le spese, rimanda al 2014 la spending rewiew, non rianima i consumi, non spinge verso la creazione di nuova occupazione. Insufficiente l’intervento poi per le PMI: nel commercio e nel turismo le imprese sul territorio nazionale continuano a sparire al ritmo di 200 cessazioni al giorno e a fine 2013 avremo superato le 70mila chiusure. Un trend negativo che si conferma anche per il territorio modenese: nei primi 8 mesi dell’anno (periodo gennaio-agosto 2013), nel settore del commercio al dettaglio, il saldo tra nuove aperture e cessazione di attività ha fatto registrare -168 imprese, tra i peggiori a livello regionale”.
Intervento che esclude autonomi, piccole imprese, pensionati e incapienti (TAB. 1). “Si tratta di un’operazione che si caratterizza per la discriminazione fra tipologie di reddito, con un’odiosa penalizzazione a danno del lavoro autonomo, dei professionisti e delle piccole imprese, nonostante la grave difficoltà che stanno attraversando. Inoltre, l’intervento esclude da ogni beneficio gli incapienti, i contribuenti troppo poveri per fruire delle detrazioni d’imposta, e i 15 milioni di pensionati. Ossia, quei 25 milioni circa di contribuenti che più soffrono la crisi e che avrebbero tradotto in consumi e in aumento della domanda interna i benefici fiscali oggi negati. Esclusi anche i lavoratori dipendenti con reddito oltre i 55 mila euro, che sono circa 1 milione. In conclusione, i soggetti che potranno fruire dell’aumento delle detrazioni d’imposta saranno solo 15,9 milioni, ossia circa il 38% dei contribuenti. La possibilità che l’aumento delle detrazioni possa tradursi in una ripresa dei consumi e in un rilancio della domanda interna è quindi praticamente inesistente”.
Sgravi di portata limitata, annullati dall’aumento IVA: 172 euro di beneficio massimo, 22 quello minimo (TAB.2). “L’intervento della Legge di Stabilità”, continua Confesercenti, “appare limitato oltre che nella platea anche nella portata dello sgravio, che per il livello di reddito più “premiato” sarà di poco superiore ai 170 euro annui e che per la media dei contribuenti interessati non supererà gli 8 euro al mese. Per chi ne beneficerà, lo sgravio Irpef sarà inferiore all’aumento di imposte (circa 105 euro a famiglia) prodotte dal recente passaggio dell’aliquota Iva dal 21% al 22%.
“Registriamo come, ancora una volta – conclude Confesercenti Modena – si sia mancata l’occasione di tagliare in modo coraggioso la spesa. Il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri lascia aperte troppe incognite, e certamente appare del tutto insufficiente a dare la scossa necessaria all’economia del Paese per tornare sulla via della crescita. L’aumento dell’aliquota IVA – come da noi preannunciato – non solo ha ulteriormente colpito i consumi, ma ha anche causato il crollo del gettito dell’imposta. Sappiamo che è allo studio l’introduzione di una nuova aliquota: chiediamo una smentita ufficiale dal Governo e dal Parlamento, per evitare che anche il 2014 sia un anno di stagnazione economica e di forte disagio sociale. Molto va discusso, molto va cambiato. Le imprese dopo cinque anni di dura crisi si attendevano ben altro”.