Evitare che con la nuova tassa locale (Trise) gli inquilini paghino di più di quanto accadeva con il regime fiscale precedente; rifinanziare il fono per l’affitto; sostenere in modo più incisivo i contratti a canone concordato e rendere obbligatoria la tracciabilità dei pagamenti degli affitti; prevedere un tavolo di concertazione con le associazioni dei proprietari e dei sindacati degli inquilini per affrontare le questioni più urgenti, a partire dagli sfratti. Sono questi alcuni dei punti salienti che il Governo si è impegnato ad affrontare in tema di tutela del diritto alla casa, soprattutto per le famiglie meno abbienti. In coda alla discussione sul decreto Imu, infatti, i deputati Pd, primo firmatario il parlamentare modenese Davide Baruffi, hanno ottenuto che il Governo accogliesse il loro dettagliato ordine del giorno. “Con il decreto Imu – spiega l’on. Baruffi – sono state date alcune risposte alle fasce sociali in difficoltà, oltre ad aver esentato dall’Imu sull’abitazione principale la quasi totalità dei possessori. Misure sono, infatti, rivolte ai giovani che vogliono acquistare la prima casa, ai proprietari che stanno pagando un mutuo ma si sono venuti a trovare improvvisamente nella momentanea impossibilità di farvi fronte e agli inquilini divenuti incolpevolmente morosi per le stesse ragioni. Occorre però evitare che il mancato gettito dell’Imu finisca per ricadere sugli inquilini attraverso l’introduzione diella nuova “service tax”, il cui impatto effetivo sulle famiglie è ancora da calibrare. Con l’ordine del giorno, quindi, il Governo si è impegnato, oltre a quanto già annunciato, anche a valutare l’opportunità “di prevedere ulteriori stanziamenti sui fondi richiamati in premessa – a partire dal fondo per l’affitto – già dalla prossima legge di stabilità per il 2014. Abbiamo chiesto anche di riconsiderare la cedolare secca del 21 per cento per i contratti diversi da quelli a canone concordato, soprattutto alla luce dei mancati effetti positivi che si sono registrati in tema di emersione del «nero». Occorre viceversa estendere il regime giuridico e fiscale della cedolare secca prevista per i contratti a canone concordato, anche agli alloggi invenduti delle imprese che siano messi sul mercato alle medesime condizioni previste nei contratti a canone concordato”. Si tratta naturalmente di impegni politici che il Governo ha assunto a Montecitorio, e che ora verificheremo nel concreto e nella loro coerente attuazione.”
Periodico quotidiano Sassuolo2000.it
Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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