Nei giorni scorsi a Marola (Reggio E.) si sono riuniti gli esecutivi (segreterie provinciali, di categoria, responsabili di servizi e associazioni) delle due organizzazioni per cominciare il percorso che dovrebbe portare all’unificazione e alla nascita di un sindacato con quasi 100 mila iscritti. «Abbiamo trascorso due giorni interi con gli amici della Cisl reggiana per ragionare su come procedere nella nostra riforma organizzativa – spiega il segretario provinciale della Cisl William Ballotta – Vogliamo rimetterci seriamente in discussione, evidenziando gli aspetti positivi dell’unificazione con la Cisl di Reggio. L’obiettivo è sviluppare una collaborazione tra funzioni e persone che produca una maggiore presenza sul territorio, anche con forme nuove, per fornire risposte sempre più efficaci e tempestive ai nostri iscritti. Nel processo di fusione – continua Ballotta – coinvolgeremo tutti i nostri delegati e operatori, compresi quelli dei servizi. Siamo convinti che questo cambiamento sia un’occasione per avviare progetti innovativi; una delle prime novità potrebbe essere la gestire unitaria delle zone di Carpi-Correggio e Sassuolo-Scandiano». Ricordiamo che, progettata da tempo e stabilita nelle sue linee guida dalla Cisl nazionale nel luglio 2012, la riorganizzazione non riguarderà solo la struttura orizzontale, vale a dire l’accorpamento di strutture e territori, ma anche l’organizzazione verticale (fusione tra categorie e settori economici omogenei). A Modena le principali categorie Cisl passeranno dalle attuali tredici a cinque: la Fim (metalmeccanici) si fonderà con la Femca (ceramisti e chimici), la Fai (alimentaristi) con la Filca (edili), la Funzione pubblica e scuola formeranno un unico sindacato per tutta la pubblica amministrazione; si metteranno insieme anche Fit (logistica, multiutilies e trasporti), Flaei (elettrici) e Fistel (grafici e tcl), così come Fiba (bancari), Fisascat (commercio, servizi e turismo), Slp (postali) e Felsa (atipici).