mercoledì, 11 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaZavatti (Cgil Modena) "appalti pubblici: nuova Direttiva europea e tendenza modenese"





Zavatti (Cgil Modena) “appalti pubblici: nuova Direttiva europea e tendenza modenese”

Una decina di giorni fa, la Sezione Mercato Interno della Commissione Europea, ha finalmente approvato la riforma delle norme sugli appalti pubblici – in gestazione dal novembre 2011 – il cui testo sarà definitivamente votato dal Parlamento d’Europa entro le prossime settimane. Ma l’intesa sul merito e perciò l’esito positivo del voto sono dati per acquisiti.

Tra le novità introdotte, due sono fondamentali – e da tempo sostenute dalla Cgil e dal sindacato europeo Ces – per favorire la migliore regolarità degli appalti in tutti gli Stati membri.

Regole ed indirizzi comuni europei, fino a Modena.

Il primo filone riguarda le “gare più trasparenti”.

Per quanto concerne la “scelta delle procedure d’appalto” , una chiara priorità viene attribuita al criterio “dell’offerta economicamente più vantaggiosa” con l’obiettivo di porre fine alla “dittatura del massimo ribasso” !

Indicando perciò, nell’aggiudicazione dei lavori, criteri più intelligenti ed alternativi al massimo sconto, quali la sostenibilità/congruità delle imprese, il ciclo di vita dei prodotti, l’innovazione e qualità, il rispetto di specifici standard sociali ed ambientali e di regolarità del lavoro, ecc…

Nei casi di “ribassi anomali”, le amministrazioni pubbliche saranno tenute a richiedere chiarimenti alle ditte su tali offerte.

Confrontiamo perciò le Direttive europee con il quadro della nostra realtà attuale: gli appalti pubblici 2013 in provincia di Modena, registrati fino a settembre.

Lavori assegnati n° 332 per un complessivo importo contrattuale di quasi 122 milioni di euro.

Per quanto riguarda il “criterio di assegnazione” è indicato solamente in 135 casi (il 40% del totale degli appalti).

Osservando perciò questo insieme parziale, si contano solamente n°12 assegnazioni col sistema dell’offerta più vantaggiosa, corrispondenti ad un importo di circa 7,5 milioni, contro n°123 appalti affidati col massimo ribasso e per un onere di 114 milioni.

Una sproporzione che addirittura si accresce rispetto ai monitoraggi degli anni precedenti, e quindi divaricante anche rispetto ai prossimi dettami europei, oltre che alle indicazioni affermate e promesse con forza, in ogni convegno sulla legalità e trasparenza !

Non regge, a tale proposito,il dubbio che potrebbe motivare il crescente metodo del massimo sconto, con l’emergenza dei lavori post-terremoto.

Non è così. Anzi, i n°65 lavori appaltati in “zona sismica”, sono assegnati con il criterio innovativo in misura superiore rispetto alla media provinciale.

E’ quindi una “scorciatoia” non dettata dalla comprensibile emergenza e straordinarietà.

Su questo aspetto fondamentale, tutte le Amministrazioni pubbliche del territorio dovranno finalmente adeguarsi ai nuovi criteri di maggiore trasparenza ed affidabilità, anche in attuazione della recente Legge Anticorruzione.

Non più incoraggiante è lo screening sui massimi ribassi registrati nei contratti.

Anche su questo titolo, sono solamente n°142 le segnalazioni effettuate dagli Enti. Di queste, una su dieci registra ribassi tra il 15% e 20% . Altre due su dieci, con ribassi dal 20% al 30% .

Altri diciassette contratti, si concludono con ribassi che superano il 30% ed anche fino oltre il 40% .

E non si tratta, anche su questo aspetto, di appalti che agiscono tutti nella “zona sismica” !

 

Il secondo filone di quella che sarà la Direttiva Europea, riguarda un fondamentale aspetto che tende a “favorire le piccole e medie imprese” nel concorso degli appalti.

Tema che sembra tagliato su misura alle pressanti esigenze del nostro tessuto produttivo emiliano e modenese.

Si tratta della possibilità di “suddividere in più lotti, gli appalti di valore superiore al mezzo milione” di euro e le Amministrazioni che così non opteranno, saranno tenute a motivare la loro scelta.

Ciò non significa optare per rischiosi “spezzatini” negli appalti, bensì sostenere concretamente le imprese sane del territorio.

Un’ottima indicazione anche per i lavori pubblici della nostra provincia, in attesa del completamento delle “stazioni uniche appaltanti” nelle Unioni dei Comuni.

Sui n° 332 appalti modenesi finora monitorati nel 2013, ben n° 69 superano quella soglia del mezzo milione, che si potrebbero rendere accessibili alle nostre piccole e medie imprese, con indubbio sostegno al lavoro ed allo sviluppo.

Scelte rigorose e coerenti per gli appalti emessi dagli Enti pubblici, ma con l’appello ovviamente rivolto alle Associazioni delle Imprese, al fine di ampliare ed estendere tali modalità “sicure” anche alle centinaia di lavori privati, per migliorarne i termini di legalità e regolarità nei cantieri.

(Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale)

















Ultime notizie