È un ritorno alle origini quello che ha visto Odo Camillo Turrini, maestro e ambasciatore della scultura ceramica e Raku, presentare una nuova personale d’arte proprio nel cuore del distretto ceramico, in concomitanza con l’avvio del Cersaie 2013. Un ritorno che, con un intenzionale collegamento logico, propone al pubblico il ciclo di sculture che ha inaugurato la ricerca artistica dell’autore. “Percorsi di solitudine”, questo il titolo della serie esposta e della mostra, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Sassuolo, continuerà per altri due weekend fino a domenica 20 ottobre nella splendida cornice settecentesca di Villa Giacobazzi, presso il parco Vistarino di Sassuolo.
«È una sorta di ricerca antologica, quella dei ‘Percorsi di solitudine’ – chiarisce Odo Camillo Turrini –, attraverso la quale ho voluto studiare un’evoluzione e un divenire che abbracciano il grande mistero della vita, dal concepimento alla morte, attraverso le tante tappe che caratterizzano il nostro passaggio terreno». Un messaggio che rappresenta un invito alla riflessione sull’esistenza e sul suo significato più profondo, sull’individualità e sulla solitudine di ogni essere umano, perché, anche se è essere sociale per eccellenza, e si muove in contesti identificati e identificabili, «l’uomo ha questa eterna percezione di solitudine che lo condiziona al cospetto dell’esistenza e del suo essere parte di un insieme infinitamente più grande».
Ad accompagnare questo ciclo di opere d’arte ceramica sono le forme armoniose e i moderni lineamenti della serie ‘Gli Abbracci’, l’ultima fatica, in ordine temporale, dell’artista emiliano, che così, quasi a chiudere un cerchio, suggerisce il modo forse più semplice per porre fine al percorso di solitudine di ciascuno: «In un’epoca contraddistinta dalla materialità, dalla frenesia e dall’individualismo, solo la condivisione e l’incontro autentico con chi cammina al nostro fianco possono portarci al raggiungimento di quella serenità che si sprigiona ogni qualvolta abbiamo la possibilità di sperimentare e vivere la potenza e la bellezza di un Abbraccio vero».
L’autore sarà presente in Villa nei giorni di apertura della mostra, il sabato e la domenica, per raccontare la nascita e la storia di queste serie e condividere con il pubblico il loro intrinseco significato.
Orari di apertura: 10.00-13.00 / 16.00-19.00
Odo Camillo Turrini nasce il 16 luglio 1954 a Gombola di Polinago (Mo). Concluso il periodo di studi tecnici a Modena, entra subito in contatto con la realtà ceramica del territorio e ne fa il suo punto di riferimento, che, nel tempo, si trasforma in una vera e propria vocazione artistica personale. Dopo un’esperienza di oltre 30 anni come professionista creativo nel comparto della ceramica industriale, nel 2004 Turrini decide di sviluppare a tempo pieno la sua inclinazione all’arte e la sua evidente manualità.
Inizia così il suo percorso artistico, caratterizzato da contatti con le più importanti scuole italiane di ceramica, la partecipazione a numerosi eventi pubblici ed esposizioni personali e collettive che gli valgono ampi consensi, dapprima in Emilia-Romagna, quindi in gallerie e sedi istituzionali collocate in tutta Italia.
In questi anni Turrini ha affinato il suo talento attraverso lo studio e l’esperienza, ritagliandosi uno spazio di tutto rispetto nel panorama artistico nazionale, complice anche un approccio quasi filosofico alla scultura. Il suo interesse è catturato dal mistero della vita dell’uomo, nelle sue sofferenze e nelle sue sfaccettature, così come nelle sue trasformazioni ed evoluzioni. Gradualmente, dal connubio tra tecnica manuale ed espressività estetica, si è sviluppato il suo stile, in principio figurativo, poi, via via, più astratto, contribuendo a delineare una figura di scultore tradizionale e moderna al tempo stesso.