Si parla della condizione degli studenti-lavoratori nell’iniziativa “Tra lo studio e il lavoro: costruire futuro, creare diritti”, promossa mercoledì prossimo 9 ottobre in Cgil a Modena. L’iniziativa si svolge in Cgil (piazza Cittadella 36, sala “9 Gennaio 1950”, 10° piano) alle ore 9.30.
Sono previsti diversi interventi. Il segretario della Cgil di Modena Tania Scacchetti porterà il suo saluto. A seguire Giancarlo Spaggiari responsabile ufficio Formazione Cgil illustrerà i risultati dell’indagine promossa da Cgil e Udu-Unione degli Universitari, sulla condizione degli studenti-lavoratori.
Claudio Riso responsabile segreteria Cgil per le politiche giovanili terrà la relazione introduttiva a commento degli esiti dell’indagine.
Alice Goldoni studentessa e rappresentante Udu in Consiglio nazionale studenti universitari e Stefano Colombini segretario sindacato scuola-università Flc/Cgil, porteranno il punto di vista degli studenti e del personale che a vario titolo lavora nell’Ateneo modenese.
Il professore Enrico Giovanetti della facoltà di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia parlerà di mercato del lavoro giovanile nei distretti industriali tra il 2001 e il 2011.
Riccardo Righi ricercatore Unimore palerà del lavoro dei laureati modenesi dall’inizio della crisi ad oggi.
A chiudere i lavori saranno l’assessore regionale scuola-università-ricerca Patrizio Bianchi e Serena Sorrentino della segreteria nazionale Cgil.
Il dibattito del 9 ottobre sarà innanzitutto l’occasione per presentare i risultati dell’indagine Cgil-Udu sulla condizione degli studenti-lavoratori del nostro Ateneo.
Tramite la distribuzione di un questionario, scaricabile on-line ma distribuito anche in presidi e iniziative studentesche, sono state raccolte 166 risposte di studenti-lavoratori. Un campione significativo di una platea sicuramente molto più ampia, ma difficilmente quantificabile all’interno degli oltre 19.000 studenti universitari iscritti al nostro Ateneo (a.a. 2012-13).
L’età media di chi ha risposto al questionario è 24 anni. Diverse le domande poste sulla loro condizione: la facoltà frequentata, il tipo di occupazione, le motivazioni che spingono ad avere un reddito proprio, le tipologie di contratto, le aspettative sul futuro, il rapporto con il sindacato.
Tante le evidenze interessanti emerse dall’elaborazione dei dati della ricerca. “Per citarne alcune – spiega Claudio Riso della segreteria Cgil Modena – si potrebbe partire dalla varietà dei contratti di lavoro: fra gli intervistati sono diffusi tutti i tipi di impiego (tempo determinato, indeterminato, collaborazioni, contratti a chiamata, partita Iva, ecc…), ma anche il lavoro in nero (oltre 15% degli intervistati)”.
Interessanti anche le motivazioni sul perché della scelta lavorativa: colpisce la scelta del 28% di studenti che lavorano perché ciò ha attinenza con gli studi e per ampliare il proprio curriculum, “una scelta di prospettiva, più che una necessità” commenta il sindacalista Cgil. Inoltre, il 21% lavora per avere autonomia dalla famiglia, mentre il 15% per elevare il proprio tenore di vita (permettersi la vacanze, ad esempio).
Colpiscono poi le risposte sulle aspettative sul proprio futuro, al termine degli studi: il 50% teme un futuro lavorativo precario, il 26% non sa e solo il 24% si immagina un lavoro stabile.
Questi ed altri ancora interessanti temi saranno affrontati nel dibattito pubblico di mercoledì 9 ottobre.