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A Modena, in un convegno, il punto sulla prevenzione e cura del cancro infantile

bagni_paolucci_dominiciI tumori infantili e negli adolescenti: un fenomeno preoccupante, con tassi d’incidenza che in Italia sono relativamente elevati se paragonati a quelli registrati negli Stati Uniti e nei Paesi del Nord Europa. Osservando i numeri, dalle statistiche emerge che nel nostro Paese, tra il 2003 e il 2008, mediamente, ogni anno sono stati diagnosticati 164 casi di tumore maligno ogni milione di bambini (0-14 anni) e 269 casi ogni milione di adolescenti (15-19 anni), con una distribuzione sul territorio nazionale che è sostanzialmente omogenea. A Modena, in media, i nuovi casi di tumore infantile sono 16 all’anno. Da aggiungere che grazie anche ai miglioramenti intervenuti sia in fase di diagnosi che nella cura, l’82% dei bambini e l’86% degli adolescenti cinque anni dopo la diagnosi è ancora in vita.

Sono solo alcuni dei dati presentati oggi pomeriggio in occasione del convegno “Dalla prevenzione alla cura del cancro infantile” tenutosi presso l’Aula Magna al quale, tra gli altri, hanno preso parte Giorgio Pighi, sindaco di Modena, Emilio Sabattini, Presidente della Provincia, Aldo Tomasi, Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Licia Petropulacos, Direttore generale del Policlinico e Paolo Paolucci, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. Si è trattato di un evento promosso da Aseop, l’Associazione per il Sostegno di Ematologia e Oncologia Pediatrica, vero e proprio punto di riferimento nella provincia di Modena per tante famiglie, che ha così voluto ricordare i suoi 25 anni di attività.

Il convegno si è sviluppato in quattro sessioni. La prima è stata dedicata alla presentazione del Rapporto 2012 sui tumori nei bambini e negli adolescenti, la seconda ai fattori di rischio, la terza alla ricerca e ai relativi risultati. L’ultima parte dell’incontro, infine, ha permesso di ripercorrere, anche attraverso la proiezione di un video, il lavoro svolto da Aseop. A rendere particolarmente toccante questa ultima sessione ci saranno anche le testimonianze di alcuni ragazzi che hanno affrontato e superato la malattia.

 

La dimensione del fenomeno

Nell’ultimo decennio l’andamento dell’incidenza del complesso dei tumori maligni nella fascia d’età 0-14 anni è stazionario; ma a partire dal 1995 le diagnosi di leucemia linfoblastica acuta (che rappresentano l’80% di tutte le leucemie e un quarto di tutti i tumori dei bambini) diminuiscono in maniera significativa del 2% all’anno. Tra gli adolescenti, nello stesso periodo, le diagnosi di tumori maligni solidi aumentano tra le ragazze (+2% all’anno), mentre in ambedue i sessi si registra un incremento dei tumori della tiroide (+8% all’anno). Tra i dati incoraggianti da ricordare, il fatto che i bambini e i ragazzi tra 0 e 19 anni che muoiono di tumore sono sempre meno: nel 2008 i decessi sono circa un terzo di quelli registrati nei primi anni Settanta.

 

I Fattori di rischio

Tra i temi affrontati anche quello dei fattori di rischio, sviluppato grazie all’intervento del professor Marco Vinceti del Dipartimento di Medicina Diagnistica – Clinica e di Sanità Pubblica dell’Università di Modena e Reggio Emilia e delle dottoresse Julia Heck (Università della California a Los Angeles).

In particolare sono stati presentati i risultati di una ricerca sviluppata dall’Ateneo e dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria, che – assieme all’ARPA di Modena (dottoressa Luisa Guerra e dottoressa Antonella Sterni), all’Azienda USL di Modena (dottor Gianfranco De Girolamo e dottor Carlo Goldoni) e ai ricercatori di Boston (prof. Kenneth Rothman) e di Los Angeles (prof.ssa Catherine Crespi) – che ha dimostrato l’esistenza di una correlazione tra esposizione a benzene ambientale da traffico e il rischio di leucemia infantile, specie nei bambini più piccoli (< 5 anni), con differenze tra i diversi tipi di leucemia. La stessa correlazione, invece, non è stata dimostrata per le polveri sottili. La ricerca, sostenuta da ASEOP, costituisce il primo studio italiano, e uno dei primi al mondo di questo tipo.

 

La ricerca

Su questo fronte l’attenzione si è focalizzata sull’uso delle cellule dell’immunità per curare tumori solidi e leucemie dei bambini. A sviluppare il tema il professor Dario Campana dell’Università di Singapore e il dottor Massimo Dominici, Responsabile del Laboratorio di Biologia Cellulare dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena. “La nostra collaborazione all’interno del Laboratorio di Ricerca Materno Infantile diretto dal prof. Paolo Paolucci” – ha spiegato Massimo Dominici – “sta consentendo la messa a punto di nuovi trattamenti dei tumori e delle loro complicanze”. L’ambito in cui questo gruppo di ricerca convoglia i maggiori sforzi sono i trapianti per il trattamento di neoplasie ancora oggi caratterizzate da prevalente prognosi infausta.

 

I 25 anni di ASEOP

L’Associazione per il Sostegno di Ematologia e Oncologia Pediatrica è oggi il punto di riferimento nella provincia di Modena per tante famiglie e uno stimolante interlocutore per medici e ricercatori, con obiettivi che nel tempo sono rimasti immutati. Aiutare i bambini affetti da patologie oncoematologiche e le loro famiglie anche offrendo strutture di accoglienza come “La Casa di Fausta”. Sensibilizzare e diffondere la conoscenza di tematiche specifiche quali le patologie oncoematologiche e non in età pediatrica. Estendere la conoscenza scientifica a personale medico ed infermieristico italiano e non, operante in ambito oncoematologico. Organizzare incontri aperti ai genitori, ai soci, ai medici di base, al personale infermieristico al fine di interagire a livello territoriale in modo concertato e collaborativo. Promuovere e sostenere la RICERCA in ambito oncoematologico.

Il percorso di Aseop è iniziato 25 anni fa, per l’esattezza il 6 marzo 1988, quando un gruppo di genitori di bambini affetti da patologie oncoematologiche insieme alla Professoressa Fausta Massolo, allora Direttrice del Reparto di Oncoematologia Pediatrica, con un gesto appassionato di civiltà ed impegno decise di dare vita all’Associazione. “Quando nel 1988 fondammo ASEOP – ricorda il Presidente Erio Bagni – La realtà che circondava i bambini colpiti dal cancro e le loro famiglie era certamente più desolante di quella attuale. Con la sua nascita l’associazione offrì il suo piccolo ma importante contributo e tutt’oggi continua quotidianamente in questa azione a Modena, in Italia e nel mondo”.

Proprio per sottolineare questa visione “senza frontiere” il convegno di oggi si è chiuso con le testimonianze di alcuni genitori fondatori di ASEOP e con l’intervento di Carlos Alberto Franco Tonanez, Responsabile del Servizio di Neurologia Infantile e di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Ninos de Acosata Nu ad Assuncion, in Paraguay, struttura che è stata costruita grazie al progetto Un Ponte per la vita.

 

















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