Un ruolo che nel tempo si è progressivamente consolidato sino a far diventare Aseop, l’Associazione per il Sostegno di Ematologia e Oncologia Pediatrica, il punto di riferimento nella provincia di Modena per tante famiglie e uno stimolante interlocutore per medici e ricercatori. Un percorso iniziato esattamente 25 anni fa, che sarà ricordato domani 7 ottobre grazie a un importante convegno dal titolo “Dalla prevenzione alla cura del cancro infantile”.
L’iniziativa si terrà nell’Aula Magna del Centro Didattico Interdipartimentale della Facoltà di Medicina e Chirurgia (Policlinico, via del Pozzo 71) a partire dalle 14.30 e si svilupperà in quattro sessioni. La prima sarà dedicata alla presentazione del Rapporto 2012 sui tumori nei bambini e negli adolescenti, la seconda ai fattori di rischio, la terza alla ricerca e ai relativi risultati. L’ultima parte dell’incontro, infine, permetterà di ripercorrere, anche attraverso la proiezione di un video, il lavoro svolto da Aseop nei suoi 25 anni di attività. A rendere particolarmente toccante questa ultima sessione ci saranno anche le testimonianze di alcuni ragazzi che hanno affrontato e superato la malattia.
Ad aprire i lavori saranno Giorgio Pighi, sindaco di Modena, Emilio Sabattini, Presidente della Provincia, Aldo Tomasi, Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Licia Petropulacos, Direttore generale del Policlinico e Paolo Paolucci, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena.
Osservando i numeri, dalle statistiche emerge che tra il 2003 e il 2008, mediamente, in Italia ogni anno sono stati diagnosticati 164 casi di tumore maligno ogni milione di bambini (0-14 anni) e 269 casi ogni milione di adolescenti (15-19 anni), con una distribuzione sul territorio nazionale che è sostanzialmente omogenea. A Modena, in media, i nuovi casi di tumore infantile sono 16 all’anno. Da aggiungere che grazie anche ai miglioramenti intervenuti sia in fase di diagnosi che nella cura, l’82% dei bambini e l’86% degli adolescenti cinque anni dopo la diagnosi è ancora in vita.