“Quando in un periodo di crisi economico-sociale come quello attuale si apprende che il traguardo per uno dei progetti più qualificanti per il centro storico e di riflesso per l’intera città, è quanto mai vicino, non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione – parte da qui la riflessione di Mauro Salvatori, vice presidente di Confesercenti per la città di Modena relativamente a quello che diventerà il polo culturale cittadino – E’ un segnale importante, se considerato che l’investimento in questione ovvero la valorizzazione dell’ex Sant’Agostino, si segnala per la sua valenza polifunzionale. Ma in particolare per l’apporto che offrirà alla riqualificazione del cuore di Modena e contestualmente al fatto che contribuirà a dare alla città una dimensione con ogni probabilità, meno provinciale e più europea”.
“Di questo intervento – prosegue Salvatori – apprezziamo, e non solo da oggi, la sua poliedricità. O meglio la coerenza di un progetto che si sforza di abbinare rilancio della cultura, innovazione architettonica, riqualificazione dell’area, e che potrà significare benefici anche per le attività commerciali del centro. Un approccio di respiro moderno e rivolto al futuro. Che però, occorre rilevarlo, in qualche modo stride con l’attuale visione odierna del centro medesimo, della sua funzione e con l’approssimazione con cui ad esempio si è approcciato il tema della pedonalizzazione di Piazza Roma, laddove non si è voluto e si avrebbe avuto tutto il tempo a disposizione per farlo, legare la pedonalizzazione dell’ormai nota Piazza anche al recupero della funzione culturale e turistica del Palazzo Ducale. Contribuendo così a caratterizzare con più precisione la vocazione di quel luogo”.
“L’intervento che caratterizzerà il comparto dell’Ex Sant’Agostino, sollecita anche ad un’altra riflessione sul futuro della nostra città: troppo ferma forse a salvaguardare l’esistente e poco propensa ad orientarsi verso scelte o sperimentazioni a forte vocazione innovativa. Siamo dell’idea che il cuore storico della città necessiterebbe di un forte ripensamento delle sue funzioni, delle politiche di promozione (culturali, commerciali, turistiche, etc.) e della loro integrazione. Considerazione questa che ci rimanda alla questione a tutt’oggi irrisolta di quale sia la governance’ appropriata volta a promuovere il centro storico e quale ruolo si intenderà assegnare al privato in un processo di riqualificazione e rilancio”, conclude Mauro Salvatori.