Aprendo i giornali questa mattina, abbiamo letto di spaccature nel Pdl modenese e con esse, le relative liste di chi “sta con Berlusconi e chi non ci sta”. Una semplificazione eccessiva che suscita in noi il desiderio di chiarire alcuni aspetti della situazione che si è creata con la crisi di governo poi scongiurata.
Innanzitutto sgomberiamo il campo da dubbi: siamo tutti con Berlusconi; per tutti noi la riconoscenza ha un valore. Nonostante ciò, lealmente, abbiamo già da diversi mesi a Modena aperto una discussione seria e franca sul partito che verrà.
La nostra posizione, e veniamo al secondo aspetto da chiarire, è che l’esperienza del Pdl non debba andare persa: un partito che si ispira all’esperienza del Popolarismo Europeo nel quale la presenza di Silvio Berlusconi è sempre stata (ed è oggi) il punto più alto di sintesi tra persone che venivano da culture diverse ma che avevano il comune obbiettivo – culturale e valoriale – di dare all’Italia una prospettiva liberale alternativa alla sinistra.
Il futuro del Pdl prescinde dal nome scelto, e deve invece guardare a quell’orizzonte appena descritto, se vuole candidarsi nuovamente alla guida del paese, sperando di vincere sulla proposta della sinistra. Le vicende degli ultimi giorni insegnano che è necessario il confronto preventivo, la discussione, per trovare infine la sintesi fra posizioni diverse, ma non opposte nei contenuti. Sono passaggi non solo formali ma, soprattutto, sostanziali: a Modena questo già succede e in questo senso, francamente, non esistono spaccature.
Certamente la fase che si apre davanti a noi è fondamentale. L’obiettivo dovrà essere il rafforzamento di quei valori che riteniamo imprescindibili per la partecipazione politica e che, negli ultimi tempi, il partito sembrava aver smarrito: la politica come bene comune, la riforma dello Stato e soprattutto della pubblica amministrazione, una concezione della società che parta dalla famiglia così come tutelata dalla nostra Costituzione, i valori del cattolicesimo in senso laico e non confessionale. Questo solo per citarne alcuni.
Siamo convinti che il Pdl, dopo gli accadimenti di questi giorni, sia ancora più di prima la casa dei moderati italiani; spetta a tutti noi ora raccogliere la sfida di un partito democratico, partecipato, e soprattutto inclusivo e non esclusivo.
(Luca Ghelfi – Giovanni Gidari – Alessandro Lei – Paolo Maleti – Bruno Rinaldi)