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Confartigianato: “Ancora emergenza crediti insoluti. Scarso il rispetto della legge sui tempi di pagamento”

marco_granelli_confartigianatoGli italiani faticano a rispettare la legge sui tempi di pagamento in vigore dall’1 gennaio 2013, lo si evince dalle segnalazioni di artigiani e piccoli imprenditori all’Osservatorio attivato il 31 gennaio 2013 da Confartigianato. “Secondo i dati raccolti dal nostro Osservatorio – spiega Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Emilia Romagna – soltanto il 13,4% degli imprenditori rileva che i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione si sono accorciati, mentre il 68,7% li considera invariati e il 17,9% segnala che si sono addirittura allungati. Peggiora anche il fenomeno dei ritardati pagamenti tra privati, qui si concentra l’87,5% dei crediti insoluti a danno degli artigiani. Il 36,6% dei piccoli imprenditori dichiara che i tempi di pagamento dei privati si sono allungati, a fronte del 50% che non ha rilevato cambiamenti, mentre solo il 13,9 % segnala una diminuzione dei tempi per veder saldate le fatture”.

Dall’Osservatorio emerge poi che oltre il 50 per cento dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le piccole imprese è fatto da crediti di modesta entità, fino a 2000 euro, e soltanto il 3,6% dei crediti supera i 50.000 euro, a dimostrazione della complessità amministrativa e farraginosità delle procedure. Il dato cambia nei crediti verso altre imprese private: la quota di debiti fino a 2000 euro riguarda il 22,3% delle imprese creditrici, mentre i debiti fino a 50.000 euro riguarda il 25% degli imprenditori.

“Sono passati otto mesi dall’entrata in vigore della legge ma – sottolinea il Presidente Marco Granelli – l’applicazione delle nuove norme in Italia risulta ancora scarsa e, addirittura, il fenomeno dei crediti insoluti è peggiorato nei rapporti tra privati. Per quanto concerne i debiti della Pa derivano da un sistema di regole e procedure che, soprattutto per l’esigenza di tenere i conti pubblici sotto controllo, frena l’efficienza amministrativa dei processi di pagamento, fino a produrre debiti arretrati che ad oggi superano i 91 miliardi. Per quanto riguarda invece le cause dei debiti dei privati dobbiamo annoverare tra le cause le inefficienze della giustizia civile, che rendono conveniente essere cattivi pagatori, tanto nessuno ti imporrà mai di rientrare e soprattutto, ti resta la scappatoia del concordato che ti permetterà di far ripartire la tua attività senza onorare i tuoi debiti, salvo per una piccola percentuale che non coprirà neppure l’Iva che hai già versato”.

 

















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