Giuseppe Alai è il primo presidente di Banco Emiliano, il nuovo Istituto di Credito Cooperativo nato dall’integrazione tra Banca Reggiana e Banca di Cavola e Sassuolo. La decisione è stata assunta all’unanimità dal Consiglio di amministrazione a pochi giorni di distanza dalla formale costituzione della nuova banca, avvenuta il 25 settembre scorso e pienamente operativa dal 1° ottobre.
Banco Emiliano si colloca tra i più importanti istituti di credito cooperativo dell’Emilia-Romagna, con 1,72 miliardi di euro di raccolta, 1,17 miliardi di impieghi, 38 milioni di capitale sociale e un patrimonio che sfiora i 136 milioni.
Presente in quattro province e 32 comuni con 41 filiali, 29 delle quali in provincia di Reggio Emilia, 5 a Modena, 5 a Parma e due nel Mantovano, Banco Emiliano conta oltre 17.000 soci (15.675 persone fisiche e 1.753 imprese).
Alai – 57 anni, imprenditore, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano e di Confcooperative Reggio Emilia – sarà affiancato alla vicepresidenza (con funzioni di vicario) da Vilson Canovi (commercialista, già presidente del Collegio sindacale di Banca di Cavola e Sassuolo) e Pietro Bertolotti, già vicepresidente di Banca Reggiana.
Del Consiglio di amministrazione – che ha chiamato alla direzione generale Guido Tamelli, già direttore di Banca di Cavola e Sassuolo, assegnando la condirezione a Marco Piccinini, già direttore di Banca Reggiana – fanno inoltre parte Angelo Anedda, Luca Belli, Mario Boni, Achille Brunazzi, Lorenzo Capiluppi, Fiorenzo Ferrari, Sergio Leandri, Alfonso Panzani, Erio Salsi e Roberto Vezzosi.
Il Collegio sindacale è composto da Mirco Zucca (presidente), Giorgio Bellucci e Vittorio Guidetti.
“Banco Emiliano – sottolinea Alai – rappresenta la naturale continuità, sia in termini di solidità che di legame con il territorio e le comunità locali, di due cooperative di credito la cui lunga storia è stata segnata da una costante crescita, e che insieme hanno deciso di puntare a rafforzare ulteriormente il ruolo della banca locale all’interno di aree che presentano molti elementi di omogeneità, analoghi bisogni ed opportunità”. “Proprio per questo – aggiunge il presidente di Banco Emiliano – puntiamo al rafforzamento di azioni e all’ampliamento di una gamma di servizi strettamente collegati alle esigenze di questi territori, continuando a privilegiare, nell’erogazione del credito, le famiglie e quelle migliaia di imprese che sono espressione di un’economia reale che produce ricchezza e lavoro, cioè gli elementi essenziali per uno sviluppo autentico delle comunità e del territorio”.