La visione di inequivocabili sms, presenti su un cellulare finito quasi per caso nelle mani dei Carabinieri di San Polo d’Enza, hanno portato alla luce un allarmante e grave quadro di consumo di stupefacenti (prevalentemente hascisc e marijuana ndr) tra una larga cerchia di teenager dimoranti in più comuni ricadenti nell’area della Val d’Enza, in provincia di Reggio Emilia. Sms che facevano riferimento ad accordi tra i giovani consumatori per l’acquisto di sostanze stupefacenti delle quali, peraltro, i Carabinieri reperivano documentazione fotografica (pezzi di hascisc e marijuana ndr) custodita sempre nella memoria del medesimo cellulare. Dall’analisi dei contatti poi i Carabinieri risalivano a numerosi teenager reggiani, tutti di buona famiglia, che accompagnati dai genitori “sfilavano” nella caserma dei Carabinieri di San Polo d’Enza per essere sentiti quali persone informate sui fatti.
Le indagini hanno portato quindi ad accertare una fitta rete di spaccio che andava avanti da almeno il 2011 con i Carabinieri di San Polo d’Enza che sono riusciti a ricostruire l’intera filiera dello spaccio documentando centinaia di cessioni di stupefacenti. Pusher di fiducia, quelli dei giovani consumatori, a cui i Carabinieri di San Polo d’Enza sono riusciti a dare un nome ed un cognome acquisendo nei loro confronti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Tre di loro sono maggiorenni (un 28enne, un 33enne ed un 20enne dimoranti tra Bibbiano e Canossa) mentre il quarto fornitore dei teenager è risultato essere uno spacciatore in erba: un 17enne reggiano che secondo quanto appurato dai Carabinieri di San Polo d’Enza ha incominciato a vendere stupefacenti da almeno il 2011. Proprio lui, probabilmente per l’età avuta, era ritenuto dai suoi coetanei il fornitore di fiducia. A quest’ultimo pertanto i giovani consumatori si rivolgevano prevalentemente non disdegnando tuttavia, come accertato dai Carabinieri di San Polo d’Enza, di acquistare stupefacenti anche dai restanti indagati che agivano in maniera autonoma non essendo tra loro collegati.
Centinaia e centinaia le cessioni di stupefacenti documentate dai Carabinieri che hanno quindi stroncato lo spaccio in Val d’Enza riservato ai giovani in età scolare. La Procura dei Minori di Bologna condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri di San Polo d’Enza ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale dei Minori la misura cautelare del collocamento in comunità del giovane che l’altra mattina è stato raggiunto ed arrestato dai Carabinieri. I tre pusher maggiorenni sono stati a loro volta denunciati alla Procura reggiana con l’accusa di spaccio di stupefacenti. Ipotesi di reato, quella di spaccio, aggravata per tutti e 4 gli indagati dall’aver venduto la droga a persone di età minore (circostanza questa che prevede l’aumento da un terzo alla metà della pena prevista per lo spaccio di droga ndr).