La situazione delle relazioni industriali e del mercato del lavoro in Europa, con una particolare attenzione all’occupazione giovanile. Sono i temi al centro della due giorni organizzata a Bologna dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil con la collaborazione e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Il 30 settembre in Regione verranno presentanti i risultati del Progetto In.Cal.Val.C, corposo studio dedicato ai processi di ristrutturazione dell’industria automobilistica realizzato da Ires Emilia-Romagna (Sala Auditorium, viale Aldo Moro 18, a partire dalle ore 9).
Il giorno successivo, invece, a Marzabotto si terranno le celebrazioni per il decennale della sottoscrizione dell’accordo di partneriato europeo dedicato al lavoro sottoscritto dai sindacati di 5 Regioni di altrettanti Stati europei: Cgil, Cisl e Uil per l’Italia, Cgt francese, Ugt e Cc.oo spagnole, Dgb tedesca e le polacche Solidarnosc e Opzz. L’appuntamento è dalle ore 9 nella Sala del Consiglio comunale di Marzabotto, in provincia di Bologna. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi del sindaco Romano Franchi, della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Simonetta Saliera e di i rappresentanti di sindacati e regioni europee coinvolte nel progetto.
“Il lavoro non significa solo avere un reddito per vivere ma, primo di tutto, è dignità della persona, è la possibilità di sentirsi realizzati”, sottolinea Saliera. “Quella di creare nuova e buona occupazione e di difendere quella esistente è una sfida centrale per l’Europea, a cui tutti dobbiamo collaborare perché nessuno, nemmeno chi si sente più forte, si salva da solo”.
“Nell’anno che verrà – aggiunge Anna Salfi (Cgil Emilia-Romagna) a nome dei sindacati partner – saremo tutti impegnati a dare significato al semestre europeo a guida italiana e alle elezioni per il Parlamento Ue: due momenti nei quali sarà importante contribuire a un’idea diversa di Europa. Le politiche di austerità pesano sui territori e sui cittadini europei producendo maggiori diseguaglianze: dare centralità al lavoro e favorire una maggiore partecipazione possono fare la differenza”.