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Al Cersaie conferenza sulle smart cities e sul ruolo della tecnologia

citta_che_cambianoLa casa del futuro? Una abitazione tecnologizzata che fa risparmiare energia, garantisce sicurezza, offre il servizio della teleassistenza, permette di prevenire incidenti. Un microcosmo digitalizzato inserito in una città digitalizzata. In altre parole una casa intelligente per una città intelligente.

Si è parlato anche di questo all’edizione 2013 del Cersaie, salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno. Questo grazie a una conferenza coordinata dal giornalista del gruppo 24 Ore, Enzo Argante, alla quale hanno partecipato Monica Zennaro (BTiCino) e Carlo Drago (IBM).

“Oggi viviamo una realtà dove possiamo gestire tutta la conoscenza del mondo – spiega Argante -. Sono connessi 15 miliardi di oggetti. L’evoluzione tecnologica avrà un impatto economico, nei prossimi anni, stimato intorno ai 14mila miliardi. Cambierà la mobilità, lo spazio si muoverà con l’individuo”. Una rivoluzione continua, capace di generare più lavoro, più impresa ma anche maggiore sostenibilità, partendo dalle abitazioni. Sono 12 milioni in Italia gli edifici. Molti costruiti nel secondo dopoguerra. Ma l’ultima generazione di costruzioni riflette un concetto di tecnologia al servizio del miglioramento della qualità della vita e della tutela dell’ambiente. Ne è un esempio il progetto di assistenza remota agli anziani realizzato da IBM a Bolzano.

“Grazie a una sensoristica installata nelle abitazioni delle persone che hanno superato i 65 anni di età – spiega Drago -, è stato raggiunto l’obiettivo di prevenire gli infortuni, garantire l’assistenza abbattendo i costi a carico della pubblica amministrazione e migliorare le condizioni di vita degli anziani”. Sistemi che permettono di spegnere automaticamente il riscaldamento in una stanza grazie al rilevamento della presenza o dell’assenza di una persona all’interno. Ma anche dispositivi che permettono di rilevare e segnalare la presenza di gas o di allagamenti. “Una città intelligente è un nuovo modello urbano in cui la casa è il primo nucleo”, osserva Monica Zennaro.

“Spesso – prosegue -, la tecnologia è vista come una complicazione mentre invece è un supporto alla disposizione degli spazi dell’abitare”. Un supporto che consente di ottimizzare il consumo di energia, eliminando gli sprechi. Ma anche di rivoluzionare i modelli di assistenza, proprio grazie alla casa domotica. BTiCino, negli ultimi dieci anni, ne ha realizzate in Italia 200mila. Abitazioni che possono essere controllate a distanza semplicemente attraverso il telefono. Che hanno termoregolazione e visualizzazione dei consumi di luce e gas, telesoccorso e automazione di luci e tapparelle. Funzionali, sicure, a prova di sostenibilità. Per progettare le città del futuro.

 

















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