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La politica di Scelta Civica dell’Emilia Romagna per le prossime elezioni amministrative

1. Le considerazioni svolte in questo documento si basano sul dibattito aperto, il 2 settembre scorso in sede di coordinamento regionale, a proposito della linea di condotta che Scelta civica si propone di assumere in vista ed in preparazione delle elezioni amministrative che, nel 2014, interesseranno parecchi importanti Comuni della regione, inclusi alcuni capoluoghi. Ovviamente, tali orientamenti non potranno non essere condizionati dall’evoluzione del quadro politico ora caratterizzato da un panorama di incertezze nonché dalla capacità del movimento fondato da Mario Monti di vincere la sfida del radicamento nel territorio, quando non è ancora trascorso un anno dalla sua costituzione.

2. Scelta civica rivendica la sua originalità come forza politica che intende dare rappresentanza alla società civile e ai talenti che essa esprime. Non si riconosce, pertanto, sia a livello nazionale che locale, nel bipolarismo che, più male che bene, ha caratterizzato il sistema politico, ma si propone di promuovere un incontro ed una sintesi delle culture e delle istanze riformiste presenti nei due maggiori schieramenti. Perché ciò si realizzi non basta realizzare un’ampia convergenza a sostegno di un governo, ma occorre che tale esecutivo sviluppi delle politiche innovative e non si limiti (come avviene sovente con il governo Letta) a mediare tra le posizioni elettorali di ciascun partito della maggioranza. Su queste basi, Scelta civica entra nell’agone delle elezioni amministrative in regione sentendosi libera da condizionamenti del passato anche nel prefigurare una possibile politica delle alleanze, tenendo conto del meccanismo elettorale che attribuisce il potere di governare alla coalizione che esprime il sindaco eletto.

 

3. Vengono riportate, pertanto, di seguito le c.d. premesse di valore a cui il movimento ispirerà, in Emilia Romagna, in accordo che la presidenza nazionale, la sua linea di condotta:

a) Scelta civica vuole contribuire al rinnovamento della classe politica, alla promozione della meritocrazia, attraverso l’attribuzione di incarichi politici ed amministrativi, limitati nel tempo, sulla base delle competenze e non allo scopo di assecondare lottizzazioni e logiche di correnti o fazioni all’interno dei partiti;

b) Scelta civica è disponibile a governare se ed in quanto sarà votata dagli elettori sulla base di un programma di rigore e sviluppo orientato al cambiamento. Non sono quindi prevedibili soluzioni non trasparenti, a livello amministrativo, precedenti le elezioni;

c) Scelta civica è una formazione politica avversaria dei partiti e dei movimenti populisti ed antieuropei, in primo luogo del <grillismo> di cui Scelta civica è impegnata a contrastare, anche intessendo le opportune alleanze, la sua affermazione ed il suo consolidamento in Emilia Romagna, nella convinzione che sia possibile recuperare, attraverso la <buona politica>, parte dell’elettorato del M5s ad una linea di condotta che non sia soltanto protestataria ed eversiva;

d) Il primo obiettivo di Scelta civica sarà quello di confrontarsi con le esperienze delle liste civiche, tanto presenti ed importanti in regione, nella misura in cui esse non costituiscono un travestimento dei partiti politici, ma servano a dare voce, ruolo e protagonismo alla società civile, alle istanze delle imprese e del lavoro, alle esigenze di competitività, crescita economica in un quadro di risanamento delle finanze pubbliche; valutando caso per caso se porsi il problema di una preventiva alleanza o di partecipare in proprio nell’ambito delle esperienze civiche;

e) anche in vista del prossimo congresso del Pd e degli orientamenti che ne scaturiranno, Scelta civica è disponibile a misurarsi con la nuova sfida del Pd, se disposto a superare le tradizionali intese con la sinistra radicale e giustizialista, giudicando essenziale fare evolvere la cultura riformista e di governo di questo partito, per il suo ruolo locale e per il peso che tale ruolo può assumere a livello nazionale;

 

4. E’ all’interno di tale perimetro che il Coordinamento regionale di Scelta civica per l’Italia intende prender parte al dibattito politico nella regione, evidenziando in maniera chiara e trasparente tanto le proprie disponibilità quanto le proprie indisponibilità. L’orientamento che porta Scelta civica a rivolgere una particolare attenzione all’area della sinistra riformista (nella misura in cui essa sarà pronta a tracciare confini invalicabili alla sua sinistra), deriva anche dalla presa d’atto dell’assenza di formazioni, nel centro destra, con le quali sia possibile sviluppare, nell’attuale fase politica, un dialogo costruttivo. Il Pdl – ad avviso di Scelta civica – continua ad esaurire la sua funzione nella difesa del suo premier, mentre dovrebbe necessariamente prendere atto, aprendosi a nuovi orizzonti, dell’eclissi dell’era Berlusconi, la cui leadership è in crisi ben al di là delle conseguenze dell’accanimento giudiziario che viene comprensibilmente lamentato. Per Scelta civica, d’altro canto, non esisterebbero pregiudiziali politiche a confrontarsi con una forza popolare, non populista, liberale ed europeista, federalista e non secessionista che fosse in grado di rappresentare, in chiave innovativa, l’area maggioritaria del moderatismo italiano.

(Giuliano Cazzola, coordinatore politico SC Emilia-Romagna – Simone Montermini, coordinatore provinciale SC Reggio Emilia)

 

















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