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Nigeriano clandestino reagisce ad un controllo e accoltella un Carabiniere: arrestato a Budrio

carabinieri-budrioI Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna hanno tratto in arresto L.T., cittadino nigeriano clandestino del 1977, che nella tarda mattinata odierna, reagendo durante un ordinario controllo, aveva colpito con un coltello un maresciallo della Stazione di Budrio.

Il fatto è accaduto intorno alle 12.00 a Maddalena di Cazzano, una frazione in aperta campagna del Comune di Budrio. I militari, mentre svolgevano un normale servizio di perlustrazione, notavano un uomo transitare su una bicicletta con uno zaino sulle spalle. Dopo qualche centinaio di metri, tentavano di fermarlo ma lo stesso non arrestava la propria pedalata e iniziava ad offenderli. Una volta bloccato, lo invitavano ad esibire un documento di riconoscimento, ma a tale richiesta dei Carabinieri, l’uomo cominciava ad agitarsi, mostrando chiaramente l’intenzione di non collaborare. Privo di documenti, riprendeva ad inveire loro contro con frasi ingiuriose e poi a spintonare un militare che finiva anche per colpire con una manata. A fronte di tale comportamento ostile, i militari richiedevano ausilio alla centrale operativa che in breve tempo faceva confluire un’altra pattuglia sul luogo. Tutti i militari indossavano per cautela il giubbetto antiproiettile, non sapendo cosa contenesse lo zaino e insospettiti dall’aggressività dell’uomo. Alle intimazioni di farsi accompagnare in caserma, il nigeriano estraeva un coltello dalla tasca dei pantaloni ed aggrediva i due militari più vicini che riuscivano a schivare i colpi.

Il Maresciallo della Stazione di Budrio, intervenuto per cercare di bloccare l’aggressore, veniva colpito prima al busto, dove per fortuna la lama incontrava il giubbetto antiproiettile, poi al collo, subito sotto l’orecchio. Gli altri militari prontamente intervenivano in soccorso del collega tentando di bloccare l’aggressore che però lanciava fendenti col coltello, riuscendo a divincolarsi e ad allontanarsi per i campi. Scattato l’allarme, venivano fatte convogliare sul posto altre pattuglie, per cinturare l’area ed impedire la fuga allo scalmanato. Contemporaneamente venivano prestati i soccorsi al maresciallo ferito che veniva trasportato all’ospedale di Budrio. La cinturazione aveva effetto perché in pochi minuti il fuggitivo veniva accerchiato e fermato sul margine della via Pozzo, al limitare di un campo agricolo. L’uomo aveva ancora il coltello a serramanico sguainato in mano e minacciava di far del male a sé e agli altri se qualcuno si fosse avvicinato. Da Bologna veniva inviato personale del Reparto Operativo, compreso un militare negoziatore, con l’intento di instaurare un rapporto con l’uomo per impedire che nuocesse ancora. Il nigeriano, circondato dai Carabinieri, iniziava un estenuante colloquio con il negoziatore il quale lo invitava ripetutamente a non peggiorare la sua situazione. Purtroppo, lo stato psichico dell’uomo era estremamente instabile, dichiarandosi convinto di essere perseguitato da tutte le forze dell’ordine e chiedendo di parlare con un magistrato. Visto che dopo oltre due ore di trattativa sotto il sole l’uomo insisteva con le sue richieste di essere ascoltato da un magistrato, dalla Procura di Bologna decideva di intervenire il Procuratore Aggiunto Valter Giovannini, che giungeva sul posto dopo poco le 16. Superate le prime diffidenze, l’uomo abbassava le difese e mostrava di voler aderire alle condizioni imposte dal Procuratore Aggiunto di posare il coltello, che ripiegava nel manico, e lo zaino. Non decideva, però, di arrendersi definitivamente: a quel punto, spossato anche per il caldo oltre che per l’estenuante trattativa, avendo anche perso di lucidità, veniva bloccato e reso inoffensivo dai militari.

L’uomo, che ha numerosi precedenti per clandestinità e resistenza a PU, è stato portato a Medicina ed è stato arrestato per tentato omicidio, a disposizione della Procura della Repubblica (il Sostituto di turno è il Dr. Di Giorgio).

Il Maresciallo ferito è stato operato all’ospedale di Budrio ed ora è ancora in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Il fendente del criminale, che ha staccato di netto un pezzo del mastoide ed è entrato nel collo per circa 10 centimetri, è passato a soli 8 millimetri dalla giugulare.

 

















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