La Provincia di Modena, il 14 agosto scorso, ha accolto la domanda presentata da Hera Spa per potenziare l’attività dell’impianto di termovalorizzazione, sia in termini quantitativi (rifiuti bruciati), sia rispetto alla provenienza dei rifiuti stessi, anche da altre regioni. Mauro Manfredini – Lega Nord Padania – ha presentato un’interrogazione a risposta immediata in Aula, per chiedere alla Giunta di assumere provvedimenti affinché venga revocata l’autorizzazione concessa dalla Provincia di Modena a Hera.
Il consigliere sottolinea come da almeno un decennio gli Enti locali modenesi abbiano assunto un duplice impegno: ridurre la quota di rifiuti da smaltire tramite incenerimento e non accogliere rifiuti da altre regioni. Per Manfredini, l’atto della Provincia sta a significare che la salute dei cittadini viene messa in secondo piano rispetto agli affari della multiutilities.
Il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Bertelli, ha replicato spiegando che la Provincia di Modena ha già fornito i chiarimenti utili a dimostrare le motivazioni e la legittimità della decisione assunta. L’autorizzazione a Hera non prevede nessun aumento dei quantitativi di rifiuti trattati (del resto, Hera non ne ha mai fatto richiesta). L’istanza di Hera ha riguardato esclusivamente la richiesta di autorizzazione per la classificazione dell’impianto come impianto di recupero (R1); ciò – ha proseguito Bertelli – in coerenza con la Direttiva europea e la norma nazionale, e la potenziale modifica dei flussi dei rifiuti, compresi i paventati rifiuti extraregione, è soltanto una ricaduta indiretta e non evitabile dell’applicazione di questa norma. Il sottosegretario ha inoltre sottolineato come gli impianti di Bologna, Ravenna e Ferrara siano da tempo classificati R1, senza che questo abbia comportato l’allargamento dei rifiuti da fuori regione. Per evitare la possibilità che l’inceneritore possa ricevere rifiuti extra-regionali, è necessario accelerare il percorso di adozione del Piano regionale dei rifiuti, secondo gli indirizzi già approvati in Assemblea legislativa. E Bertelli ha preannunciato che ciò potrà avvenire entro fine 2013.
Insoddisfatto della risposta, Manfredini ha detto che continuerà a vigilare sul funzionamento dell’impianto modenese. A suo avviso, appare paradossale che in una fase di diminuzione dei rifiuti smaltiti dal termovalorizzatore – per gli effetti della crisi economica e per l’aumento della raccolta differenziata – ci sia bisogno di modificare le autorizzazioni in corso e contraddire il principio di prossimità, in base al quale gli impianti di smaltimento rifiuti devono essere utilizzati per smaltire quelli prodotti dal territorio in cui sono funzionanti.