Andamento dei ricavi tra le MPMI (Medie, Piccole e Micro Imprese) modenesi del commercio del turismo e dei servizi: dal monitoraggio condotto dall’Osservatorio Economico di Confesercenti Modena – un migliaio le imprese monitorate – la tendenza che emerge è quella di una sensibile frenata al preoccupante crollo, -11%, che aveva caratterizzato le imprese nei primi tre mesi dell’anno. Al 30 di giugno 2013 infatti il calo, si è arrestato al -4%, rispetto allo stesso periodo del 2012. “Non si tratta di una inversione di tendenza vera e propria – evidenzia l’Associazione imprenditoriale – ma il clima di fiducia dei consumatori in aumento e le attese di una ripresa, seppur flebile nel 2014, fanno ritenere che il punto di minimo per la dinamica dei consumi sia stato ormai raggiunto. Bisogna però tenere sempre ben presente che lo stato dell’economia ed i dati provenienti dal fronte occupazionale, anche nella nostra provincia, fanno comunque ritenere improbabile una ripresa della spesa delle famiglie. nel breve termine”.
Andamento dei consumi per settori
Pubblici Esercizi
E’ il settore che limita maggiormente le perdite: -2,6% nei primi sei mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel settore ristorazione si registra un calo più accentuato nei ristoranti tradizionali che si posizionano su una fascia di prezzo media. Tengono meglio gli esercizi che propongono un’offerta di qualità alta, nonché le pizzerie, a conferma di una tendenza alla polarizzazione dei consumi. Nel settore bar invece il calo è più generalizzato e spalmato su tutte le tipologie di esercizi.
Ingrosso
Si attesta su un -3,2% la flessione di fatturato registrato dalle imprese del campione nel primo semestre 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Incide pesantemente su questo dato il segmento dei prodotti per l’edilizia che continua nella sua inarrestabile discesa. Tengono meglio invece le imprese che trattano prodotti alimentari
Minuto Alimentari
Limitano le perdite di ricavi anche le imprese del settore del commercio al dettaglio di generi alimentari, che nel primo semestre 2013 segnano un -4,0% sullo stesso periodo del 2012. Il calo colpisce maggiormente i prodotti di macelleria e ortofrutta, meglio la gastronomia. In generale vi è una diminuzione delle quantità acquistate.
Minuto Extra alimentare
Si attesta su un -5,3% la diminuzione dei ricavi registrata nel primo semestre 2013 sullo stesso periodo 2012.nel settore del commercio al dettaglio extralimentare. Il dato rimane pesante e colpisce indistintamente i consumi in tutti i comparti di questo settore, anche se risale rispetto al -11,4% del primo trimestre.
Intermediazione
Resta pesante il dato dei ricavi in questo settore: -10,8% al 30 giugno 2013 rispetto al 2012.
Andamento dei consumi per aree geografiche
Le aree maggiormente in sofferenza risultano essere la città di Modena con un -6,2%, Carpi e le Terre d’Argine con un -6,4% e la montagna con un -7,1%. Più contenuti i cali di fatturato nelle imprese del distretto ceramico -3,2% e soprattutto di Vignola e Terre dei Castelli dove il calo si limita ad un -0.5%. Per quanto riguarda l’Area Nord la situazione risulta ancora troppo disomogenea rispetto al primo semestre 2012 per poter raffrontare i fatturati delle imprese ed ottenere dati di rilevanza statistica.
“Questi dati ci consegnano un quadro in cui le dinamiche sono piuttosto articolate sia a livello di settori che di territori. Anche se, la tendenza che si afferma mostra una frenata del crollo dei ricavi delle piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi, pur in un quadro di persistente debolezza della domanda interna, nonché di inarrestabile diversificazione dei consumi – afferma Tamara Bertoni Direttore Generale di Confesercenti Modena – In queste condizioni i fatturati delle imprese rischiano di restare inchiodati per molto tempo sui livelli attuali. Per questo è necessario che la politica economica del Governo sia orientata ad agganciare gli stimoli positivi che giungono dall’economia europea dove la ripresa è già iniziata. Si deve agire rapidamente e con la massima determinazione per rilanciare investimenti, occupazione e consumi. Un’azione decisa protesa a rivedere gli assetti istituzionali e volta a: rendere efficiente la spesa pubblica; ridurre in modo tangibile il carico fiscale su imprese e famiglie; superare in modo definitivo il previsto aumento dell’IVA; oltre che operare scelte concrete ed urgenti volte a sostenere il credito alle imprese”.