Una suddivisione del comparto dell’ex Consorzio agrario in tre distinte aree, ciascuna corrispondente alle diverse proprietà (cioè Esselunga, Coop Estense e Comune di Modena), in grado di consentire lo sviluppo autonomo e anche per stralci di ogni settore. In caso di accordo, però, rimane la possibilità di attuare la riqualificazione in maniera congiunta per aree contigue.
E’ ciò che prevede, in sintesi, la proposta di variante al Poc, il Piano operativo comunale, illustrata martedì 10 settembre alla commissione consiliare Seta del Comune di Modena. La proposta ha ricevuto il parere favorevole della Circoscrizione 2 e dopo il passaggio in commissione potrà essere proposta al Consiglio comunale per l’adozione.
“Il Comune – spiega l’assessore alla Programmazione e gestione del territorio Gabriele Giacobazzi – nel corso del tempo ha fatto numerosi tentativi affinché le proprietà coinvolte arrivassero alla formulazione di una ipotesi progettuale congiunta, così come era previsto dallo strumento urbanistico in modo da garantire un’attuazione coordinata del comparto. Questo fino a oggi non è stato possibile e, come annunciato da tempo anche in Consiglio, abbiamo ritenuto necessario un intervento che sblocchi quell’area da troppo tempo in degrado, un’area di oltre 111 mila metri quadri che giudichiamo strategica per lo sviluppo della città”.
Le capacità insediative e le destinazioni d’uso verranno ripartite sulle nuove aree elementari in quota proporzionale rispetto alle rispettive superfici territoriali: sia per le previsioni delle strutture di vendita (alimentare e non alimentare fino al massimo di 1.500 metri quadri) sia per alloggi e attività produttive.
Con la variante, comunque, il Comune, attraverso le procedure di autorizzazione dei piani particolareggiati, non perderà l’opportunità di un coordinare la progettazione delle parti pubbliche, cioè delle opere di urbanizzazione primaria e delle dotazioni territoriali, ritenute necessarie per collegare la Stazione intermodale a sud della ferrovia con il Mercato bestiame e di completare il collegamento ciclopedonale previsto in senso nord-sud tra le aree oltre la ferrovia e il centro storico. E rimane sempre possibile da parte dei proprietari la presentazione di un Piano particolareggiato unitario.