Non vi è “alcuna incompatibilità tra il ruolo di assessore alle Politiche per la Salute del dottor Lusenti e lo svolgimento delle attività professionali in questione alla luce delle norme tassative e molto chiare che disciplinano la materia”. A dichiararlo è il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Bertelli, rispondendo in Aula ad una interrogazione di Galeazzo Bignami (Pdl) sull’attività medica di Lusenti in un poliambulatorio privato di Reggio Emilia.
La risposta non convince affatto il consigliere, che si dichiara “molto deluso”. “Serve un confine molto attento: quella struttura, pur se non accreditata, è sottoposta comunque al controllo della Regione – sostiene Bignami -. Anche se non vogliamo ritenere operanti le norme in materia di incompatibilità, si può comunque ritenere che uno dei soggetti sottoposti al controllo dell’assessore alla Sanità Carlo Lusenti avrebbe alle proprie dipendenze il dottor Carlo Lusenti, posto in aspettativa dalla Asl di Cesena in quanto assessore alla Sanità”.
Secondo Bertelli, invece, “tale attività è stata svolta senza alcuna interferenza con il ruolo politico di assessore” e la “residuale attività professionale svolta saltuariamente e limitatamente serve a garantire continuità assistenziale ad alcuni suoi vecchi pazienti nella sua città”, senza considerare poi che “la scelta di un luogo di esercizio diverso da quello dell’Azienda di appartenenza è stata dettata proprio dall’aver ravvisato profili di inopportunità legati ad un doppio incarico”. Infatti, rimarca il sottosegretario, “è una struttura privata non accreditata sulla quale l’assessore non esercita e non può esercitare alcun tipo di vigilanza”. Quindi, conclude Bertelli, “il comportamento del dottor Lusenti è stato svolto nel pieno rispetto delle norme deontologiche da un lato, e in assenza di cause di incompatibilità dall’altro”.