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Successo di pubblico alla prima visita guidata a Palazzo Rubbiani.L’Assessore Corrado: “Rivive uno degli edifici più importanti, simbolo della storia sociale ed industriale di Sassuolo”

visita_rubbianiSono più di 100 le persone prenotate che dalle ore 18 di venerdì 6 settembre hanno partecipato alla prima delle due giornate di visite guidate a Palazzo Rubbiani, l’edificio che si affaccia su via Cavallotti, in centro storico, a Sassuolo, oggetto, negli ultimi quattro anni, di un radicale progetto di restauro.

Uno straordinario successo di pubblico e di interesse, confermato da più 200 prenotazioni nei due giorni di visita, che testimonia l’importanza che l’edificio riveste nella storia sociale ed industriale di Sassuolo. Il palazzo, antica ‘Casa del Maiolicaro’, sorse accanto alla fabbrica, poi demolita, che ha caratterizzato fino agli settanta del secolo scorso questa zona della città e di cui oggi è conservata ancora traccia grazie all’antica ciminiera, che svetta nelle vicinanze di parte dell’antico corpo di fabbrica, collegato al palazzo residenziale, ed anch’esso oggetto della ristrutturazione. In tutto sono circa 1200 i metri quadrati di superficie, divisa su tre piani, oggetto della ristrutturazione

Grazie alla disponibilità della proprietà e degli architetti Domenico Biondi e Vincenzo Vandelli, della Progettisti Associati – Sassuolo curatori del restauro, il palazzo è stato aperto al pubblico e visitabile, su prenotazione inizialmente nella giornata di venerdì e, vista la grande quantità di prenotazioni, anche nella giornata di sabato 7 settembre, in due turni di accesso, alle ore 10 e alle ore 11.

L’ampio edificio residenziale registra una struttura complessa a doppia corte, frutto delle trasformazioni e degli adattamenti all’attiguo impianto produttivo. Al Piano terra vi erano uffici e depositi della ceramica e anche il celebre ‘Museo della fabbrica’, smantellato negli ultimi decenni dell’800. Al piano nobile, su cui si è concentrata la visita guidata, raggiungibile dall’elegante scalone con busti e lapidi, residuo dell’antico lapidario comunale, si estende l’appartamento principale caratterizzati da vari ambienti dipinti da sassolese Antonio Roscelli, fra cui si segnala il soffito a volta del salone centrale.
Accompagnati dagli architetti Biondi e Vandelli i visitatori hanno ripercorso non solo le fasi costruttive e decorative di un elegante edificio, ma anche le vicende della famiglia che vi dimorò: i Rubbiani, i celebri imprenditori sassolesi proprietari dell’omonima manifattura ceramica che, mutando radicalmente la produzione della loro fabbrica, resero famose nel mondo le piastrelle di Sassuolo.

“Ringrazio la proprietà per la disponibilità ad aprire le porte del palazzo alla città. Con questo prestigioso ed importante progetto di restauro rivive uno degli edifici più importanti di Sassuolo, simbolo della sua storia e della sua tradizione industriale. Scegliere di riportare all’antico splendore un palazzo di questi dimensioni, rendendolo funzionale ad attività private nel pieno rispetto e nella conservazione dei suoi elementi storici ed architettonici fa onore alla proprietà e rappresenta una scelta in controtendenza rispetto a quella di demolire. Vedere aprire al pubblico, nel giro di pochi mesi, la restaurata villa Giacobazzi, di proprietà pubblica, ed il restaurato Palazzo Rubbiani, di proprietà privata, testimone della storia della città, rappresenta un motivo di orgoglio e di onore per tutta la città ed i sassolesi”

Si inviano, in allegato, immagini del palazzo e dei visitatori all’esterno del palazzo.

















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