Da qualche settimana a questa parte buona parte della politica nazionale sembra intenta occuparsi, ognuno con le sue posizioni, del destino di una sola persona. Quanto di più distante da quello che dovrebbe fare la politica stessa. E questo sta influenzando pesantemente l’azione del governo stesso.
Un governo di Grossa Coalizione era quello che come Scelta Civica avevamo esplicitamente auspicato prima delle elezioni. L’unico che sarebbe stato in grado di superare i conservatorismi propri sia del centrodestra che del centosinistra (dimostrati negli ultimi vent’anni in cui le due coalizioni si sono alternate al governo del Paese), e quindi l’unico – come altre esperienze europee hanno dimostrato – in grado di mettere in campo un disegno di riforme radicali, come quelli di cui abbisogna il nostro Paese.
Riforme nel campo istituzionale, in quello dell’economia e del lavoro, nel taglio della spesa pubblica e quindi dell‘abbassamento strutturale e sostenibile della tassazione sul lavoro e sulle imprese. Riforme nel campo della giustizia, riforma della legge elettorale.
Insomma, tutte quelle riforme che – come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo discorso di insediamento applaudito da tutti – sono indispensabili per tornare a crescere, rilanciare la competitività e rimettere in moto la speranza e l’ascensore sociale.
La Grande Coalizione e il governo Letta hanno un senso se fanno queste cose, se mettono in campo queste riforme liberalizzatrici dell’energia del Paese. Non se invece si punta solo a galleggiare tra i veti contrapposti dei partiti e condizionati dal destino personale di una sola persona (come la recente vicenda della cancellazione dell’IMU ha platealmente dimostrato).
Ben venga quindi l’azione importante di stimolo dei radicali e dei loro referendum.
In particolare quelli che riguardano la giustizia.
Tutti gli studi internazionali indicano nel malfunzionamento della giustizia una delle principali anomalie italiane e la principale causa di scarsa attrattività degli investimenti esteri in Italia.
Così come riteniamo importante sostenere il referendum per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Per questo Scelta Civica Reggio Emilia invita tutti coloro che sono interessati a imprimere una svolta alla politica italiana a recarsi presso gli uffici del proprio municipio di residenza e sostenere i referendum, con una particolare attenzione a quelli sulla giustizia e sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Dopo tutto il referendum è un importante strumento di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica che, nella storia del nostro Paese, molte volte ha supplito alle gravi mancanze della politica stessa, aprendo stagioni di speranza e opportunità (a volte tradite dalla politica stessa).
Molte informazioni sono disponibili anche sul sito www.referendumradicali.it
(Coordinamento Provinciale Scelta Civica Reggio Emilia)