Il progetto della Ausl di Reggio Emilia per la realizzazione ex-novo di una “Residenza sanitaria che accolga le persone con misure di sicurezza” (Rems) – struttura che andrà a sostituire, come previsto dalla recente normativa nazionale, l’Ospedale psichiatrico giudiziario presente in città -, ha già ricevuto in fase istruttoria il primo parere positivo, per quanto espresso in maniera informale, dal ministero della Salute ai fini dell’ammissione al finanziamento di 9.984.338 euro, che la Regione Emilia-Romagna andrà a integrare con 525.491 euro, una cifra pari al 5% del totale.
Lo rendono noto i tecnici dell’assessorato regionale alle Politiche della salute intervenuti questa mattina in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presiedute da Monica Donini, che ha poi espresso voto favorevole, con il sì di Pd, Fds e Franco Grillini (Misto) e l’astensione di Pdl, Lega nord e M5s, alla delibera di Giunta in materia. Il nuovo edificio, che sorgerà in un terreno di proprietà dell’azienda sanitaria di Reggio Emilia in via Maria Montessori, avrà una estensione totale di 3.800 metri quadrati e avrà al suo interno, oltre a numerose aree comuni per favorire attività ricreative e terapeutiche, 40 stanze singole pensate per soggiorni non di breve durata (dai due ai dieci anni), di cui 20 destinate agli uomini, 10 alle donne e 10 ad “alta intensità”.
La spesa per questo “progetto assolutamente originale, perché è la prima volta che si pensa a una residenza di questa tipologia”, ammonta a 7.356.880, di cui 367.844 a carico dell’ente, e il residuo, 3.152.948 euro, sarà destinato a “incrementare la realizzazione, presso le strutture sanitarie della Regione, di percorsi terapeutico-riabilitativi e a favorire misure alternative all’internamento”, a partire dalla “possibilità di nuove assunzioni in delega al blocco del personale, permettendo così il potenziamento dei Centri di salute mentale”, spiegano dall’assessorato. Infatti, assicurano, “il punto cardine del progetto Rems è la rete regionale nel suo complesso, di cui la struttura in sé è solo uno dei punti, per quanto molto importante”.
Marco Barbieri (Pd) è intervenuto per sottolineare “l’importante conferma della volontà del territorio di Reggio Emilia di offrire percorsi di cura, non solo attraverso l’Ausl ma anche tante altre realtà del terzo settore”, mentre la presidente Donini ha chiesto dettagli più specifici sull’uso del finanziamento residuo e sul futuro della struttura che ospitava il vecchio Ospedale psichiatrico giudiziario.
