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Matrimonio combinato: vita da segregata ‘alimentata’ da calci e pugni. Arrestato a Bologna un incensurato

violenza_donneI Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato un 37enne afghano, incensurato, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. E’ accaduto sabato scorso quando un Ufficiale dei Carabinieri, libero dal servizio, mentre transitava in viale Pietramellara, all’altezza di via Giovanni Amendola, ha notato un uomo percuotere violentemente una ragazza. Il militare è intervenuto prontamente bloccando l’aggressore. La vittima è stata accompagnata presso il Policlinico Sant’Orsola Malpighi dove è stata medicata e dimessa con una prognosi di quattro giorni per contusioni multiple da percosse. La ragazza ha dichiarato di avere 16 anni, ma il 37enne si è giustificato dicendo di essere suo marito e che la stessa non era minorenne, ma aveva 32 anni, come riportato nel suo passaporto. La ragazza, invece, ha ribadito la sua età, raccontando spontaneamente agli investigatori della Bologna Centro una realtà ancora più cruda. La giovane ha riferito di essere sposata da circa un anno e mezzo e di aver contratto il matrimonio con il 37enne, dopo che questi aveva preventivamente combinato le nozze con i suoi genitori. Per giustificare la sua età, il coniuge le procurava il passaporto che, nonostante l’effige fotografica fosse quella della 16enne, le generalità erano di una donna afghana nata nel 1981. La minorenne sarebbe stata obbligata ad usare quel documento per vivere a Bologna, senza svelare ad alcuno la sua vera identità.

La ragazza ha proseguito la sua agghiacciante storia aggiungendo di essere stata più volte fatta oggetto di aggressione da parte dell’uomo che l’avrebbe percossa con calci e pugni perché lei non lo amava e soprattutto perché non voleva stare segregata in casa. Un dettaglio, quest’ultimo, origine di una violenza subita dalla 16enne una settimana fa, quando nel tentativo di uscire di casa, l’uomo l’avrebbe afferrata violentemente obbligandola a bere del detersivo per i piatti e causandole vomito e un forte disagio psicologico. Temendo per la propria incolumità e sperando in una vita migliore, la ragazza, venerdì pomeriggio, dopo che il 37enne era andato al lavoro, si è procurata un mazzo di chiavi di riserva, ha aperto il portone d’ingresso che l’uomo aveva chiuso dall’esterno ed è fuggita verso la stazione ferroviaria, da dove sarebbe dovuta partire in direzione del Nord Europa per andare a vivere da sua zia.

Il sogno, tuttavia, è durato ben poco perché l’uomo, accortosi della fuga, le ha telefonato e dai rumori di sottofondo ha capito che la stessa si trovava vicino ai binari. Furioso per l’affronto subito, l’uomo si è precipitato alla stazione, ha aggredito la ragazza strappandole il biglietto di viaggio e sequestrandole la borsa. La vicenda si è finalmente conclusa in viale Pietramellara con l’intervento dell’ufficiale dell’Arma. La ragazza ha riferito ai Carabinieri di voler divorziare dall’uomo prima possibile.

In sede di rito direttissimo, il 37enne è stato condannato a un anno di reclusione previo patteggiamento.

 

















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