Tutte le volte che leggo che Governo, Parlamento o Regione vogliono semplificare una norma, una legge, o una procedura, mi corre un brivido alla schiena schiena.
Che la burocrazia sia il grande male di questo paese, oramai è un dato accertato. Tutti ne parlano, ma nessuno fa alcunchè per diminuirla. O meglio sembra che la medicina che di volta in volta viene adottata sia peggio della malattia. Si perché la burocrazia non è solo la somma procedure, carta e funzionari, ma una cultura, uno status mentale e operandi. I nostri funzionari, nonché i nostri legislatori, di fronte ad ogni problema, in modo oramai inconscio e automatico, rispondono con una carta, un formulario, un documento. O un iter di semplificazione.
Una volta tale onere cartaceo ricadeva sul cittadino. Ora, vista la montante protesta, si carica il livello sottoposto. Così lo Stato le Regioni e le Regioni i Comuni, dove aumenta la carta interna e il personale che la segue. E i costi. E le tasse: ecco spiegata la Service tax. Se si vogliono diminuire le tasse, bisogna tagliare la spesa per cui nascono, e cioè la burocrazia. Non c’è alternativa.
Un esempio? A Vezzano sul Crostolo negli anni 80 l’Uffico Tecnico era composto da una sola persona, un geometra, a cui negli anni si è aggiunto un altro geometra, poi un altro… Oggi: un architetto, un ingegnere e tre geometri. E Vezzano ha un rapporto dipendenti/cittadini ben sotto la media nazionale, un terzo di città come Torino, Napoli e la quasi totalità del Sud Italia. Ed anche il cittadino se anni fa con un geometra e un paio di muratori faceva tutto; oggi: architetto, ingegnere, avvocato, commercialista, tecnico del calore, agronomo, resp. sicurezza, geologo, geometra e ditta edile.
Ultimo esempio di come la burocrazia quando semplifica, complica, mi è capitato stamattina.
All’interno della spending review il governo decise che i comuni sotto i 5000 abitanti non dovevano più acquistare beni e servizi singolarmente, ma dovevano unirsi, anche per maggior trasparenza. Questo nonostante vi sia già un rigido sistema con centrali di acquisto uniche nazionali e regionali. Entro il 30/03/2013. Noi come Vezzano l’abbiamo costituita con l’unico altro piccolo Comune non montano a Reggio Emilia: Rolo, il comune a noi più lontano!
Tale disposizione è stata saggiamente ora sospesa dal Governo Letta. E stamattina la Responsabile Ufficio Finanziario ha inviato una nota a tutti i Responsabili del Comune in cui li informa che ora per regolarità devono aggiungere ad ogni Determina una pagina di spiegazione del perché prima c’era la Centrale e ora è stata sospesa. Risultato: negli oltre 5000 comuni in Italia milioni e milioni di pagine in più, scritte in ore e ore, da migliaia di funzionari.
Per nulla.
Anzi per risparmiare.
(Mauro Bigi, Sindaco di Vezzano sul Crostolo)