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Influenza aviaria. Meo (Verdi): “Regione chiarisca sui controlli e sospenda la caccia”

“Ho chiesto che mi vengano forniti tutti i dati sui campionamenti ematici effettuati dalle Ausl emiliano-romagnole negli allevamenti di pollame durante i primi quattro mesi del 2013 allo scopo di verificare l’adeguatezza dei controlli contro l’influenza aviaria”.

Interviene così la consigliera regionale ecologista Gabriella Meo presentando un’interpellanza alla Giunta regionale nella quale si sottolinea come negli ultimi quindici anni il nostro paese sia stato ripetutamente colpito da focolai di influenza aviaria che, però, hanno interessato molto marginalmente gli allevamenti della nostra regione ed i danni patiti sono stati pressoché trascurabili.

“Buona parte del merito di questo andamento favorevole – continua Meo – lo si deve soprattutto all’attività di sorveglianza effettuata dai servizi veterinari pubblici attraverso prelievi effettuati in tutte le fasi ed in tutte le tipologie dell’allevamento avicolo con costi di analisi estremamente contenuti. Per questo motivo ritengo necessario chiarire come mai quest’anno siano stati ridotti i campionamenti per la sorveglianza dell’influenza aviaria rispetto agli anni passati”.

“Ho chiesto inoltre se la Regione ritenga che l’aver ridotto l’attività di campionamento, nonostante i focolai che hanno principalmente interessato regioni confinanti, sia stato un risparmio apparente e di poco conto a fronte delle cifre rilevanti che la collettività dovrà spendere per estinguere i focolai e rifondere il danno agli allevatori colpiti, cifre non ancora definite, ma sicuramente molto alte visto che, per legge, è previsto il rimborso del 100% del valore di mercato degli animali abbattuti e dell’80% del valore di mercato delle uova distrutte”.

“Ho infine invitato la Giunta – conclude l’esponente ecologista – a sospendere l’attività venatoria, almeno nei territori colpiti dalla malattia, e comunque a introdurre il divieto di utilizzo come richiami vivi e di movimentazione di uccelli acquatici sul territorio regionale, analogamente a quanto avvenne nel 2005 su disposizione del Ministero della Salute”.

 

















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