domenica, 5 Maggio 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeCronacaReggio Emilia: sesso e droga, un "affare di famiglia"





Reggio Emilia: sesso e droga, un “affare di famiglia”

carabinieri_notturna_04Quella casa nel quartiere Ospizio a Reggio Emilia era frequentatissima. Insospettabili colletti bianchi in cerca di prestazioni “straordinarie” ma anche gente ai margini della società in cerca di un attimo “stupefacente”. A scoprirlo i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio Emilia che con l’accusa di spaccio di stupefacenti hanno arrestato un muratore 26enne residente a Reggio Emilia. Attimi d’imbarazzo sono stati “vissuti” nel corso della perquisizione domiciliare quando il compagno transessuale del pusher lamentava la paternità degli oltre 1.000 euro sequestrati dai Carabinieri  in quanto ritenuti proventi dello spaccio sostenendo essere i suoi guadagni dall’attività di prostituzione.

E’ stato proprio l’andirivieni registrato dai Carabinieri a far si che l’abitazione venisse tenuta d’occhio dai militari dell’Aliquota Operativa che l’altro ieri poco prima delle 18,30 notavano un giovane giungere i scooter ed fermarsi nel parcheggio del condominio guardato a vista dai Carabinieri da dove usciva il predetto 26enne che dopo aver ceduto un involucro al giovane ricevendo danaro, rientrava in casa mentre il ragazzo a bordo dello scooter si allontanava. Quest’ultimo veniva  raggiunto e fermato dai Carabinieri ai quali consegnava la dose di eroina (un gramo scarso ndr) appena acquistata per un importo di 25 euro. Acquisto fatto, come avvenuto altre volte nel passato (stando a quanto riferito ndr), presso l’abitazione in premessa dove irrompevano i Carabinieri. Oltre al 26enne, poi arrestato, in casa era presente il compagno transessuale.

Oltre al telefono cellulare risultato avere la si con il numero corrispondente a quello chiamato dal cliente fermato poco prima i Carabinieri rinvenivano e sequestravano oltre 1.000 euro in contanti ritenuti provento del spaccio nonostante il compagno ne sostenesse (a torto visto che il danaro è stato trovato nel cassetto del comò in uso all’arrestato ndr) la paternità riconducendo gli oltre 1.000 euro all’attività di prostituzione esercitata dallo stesso.
















Ultime notizie