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Dai comuni un no condiviso all’aumento di Imu e Irpef

No ad aumenti delle aliquote di Imu e Irpef, conferma che gli oneri di urbanizzazione non dovranno sostenere la spesa corrente, difesa del sistema di welfare e del sistema educativo locale, con interventi di razionalizzazione per adeguare l’offerta ai nuovi bisogni determinati dalla crisi e ridurre i costi. Sono alcuni dei punti condivisi in un incontro tra i sindaci e gli assessori al Bilancio dei Comuni della cintura del capoluogo convocato proprio per confrontarsi e, per quanto possibile, allineare le manovre di bilancio in corso di definizione.

Oltre al sindaco Giorgio Pighi e all’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini, erano presenti il sindaco di Nonantola Pier Paolo Borsari e l’assessore al Bilancio Alessandro Masetti, il sindaco di Bomporto Alberto Borghi e quello di Bastiglia Sandro Fogli, l’assessore al Bilancio di Castelnuovo Massimiliano Meschiari e quello di Castelfranco Luca Sabattini.

Obiettivo dell’incontro, quindi, era la necessità di rafforzare in ogni direzione possibile il confronto e la collaborazione tra gli enti locali in una logica di rete e di area, soprattutto rispetto al quadro di incertezze in cui si stanno costruendo i bilanci e alle difficoltà create dalla crisi economica.

Lo stop all’aumento di Imu e Irpef è stato accompagnato dalla considerazione che è necessario operare, ove possibile, per la massima equità su temi come la progressività delle imposte o l’attenzione a casistiche specifiche (per esempio, le seconde case per i figli nelle aliquote Imu).

Da parte di tutti è stata condivisa la richiesta di una attenuazione del Patto di stabilità, che per quelli in area terremoto deve essere confermata definitivamente anche per tutto il 2014. Dal confronto è emerso, infatti, che le comunità locali stanno contribuendo alla stabilità dei conti nazionale sostenendo saldi del Patto che, a seconda dei casi, hanno un valore almeno tre volte superiore all’indebitamento effettivo del Comune. E questo determina – è stato sottolineato – minori spazi finanziari per investimenti, minor lavoro e benefici per il territorio.

In questa stessa prospettiva, tutti gli ammi9nistratori hanno sottolineato come ai Comuni si chiedano sacrifici e come il dibattito sulle imposte locali sia sempre molto accentuato, mentre spesso si dimentica di affrontare con uguale determinazione la questione della fiscalità nazionale, come, per esempio, il tema dell’aumento dell’Iva.

Il confronto proseguirà dopo che il governo avrà definito meglio i temi aperti, come l’Iva, appunto, la Tares e l’Imu con la possibilità che, in una logica di area vasta, possano partecipare anche i rappresentanti di altri Comuni che convivono Unioni o realtà capo distretto. Tra i temi da approfondire c’è, infatti, anche la gestione ambientale e la prospettiva dell’armonizzazione dei bilanci: una sperimentazione che Modena ha già avviato e che nel 2014 dovrà partire anche negli altri Comuni.

















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