Ha frainteso i contenuti di una telefonata dall’ambasciata in Italia del suo paese. Nel timore che potesse essere rimpatriata, una 50enne straniera sposata con un cittadino italiano, aveva deciso di darsi fuoco. E’ stato il marito che, assente da casa ed informato dalla figlia, ha lanciato poco dopo le 11,30 odierne l’allarme al 112 del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia. L’operatori della Centrale Operativa inviava sul posto un equipaggio del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia che raggiungeva l’abitazione ubicata alla prima periferia della zona sud del capoluogo reggiano. La donna è stata trovata al piano terra, vicino ad una tanica di benzina, con in mano un accendino. Alla vista dei militari visibilmente agitata la donna in lacrime urlava ai militari di non avvicinarsi e andar via. A questo punto i Carabinieri hanno incominciato a “trattare” con la donna cercando di tranquillizzarla. Mentre facevano ciò piano piano si avvicinavano. Il timore che la donna potesse compiere l’insano gesto ha indotto i due Carabinieri a scegliere la strada del dialogo. Un lungo dialogo fatto di comprensione e rassicurazione che ha tranquillizzato la donna che alla fine ha accolto l’invito dei militari. Ha infatti consegnato loro l’accendino desistendo da ulteriori intenti con Carabinieri che prendevano la tanica di benzina. Quindi l’intervento dei sanitari inviati dal 118 attivato dagli stessi Carabinieri che conducevano la donna tratta finalmente in salvo presso il competente nosocomio.
Alla base del gesto il timore, radicatosi nella mente della donna, di essere rimpatriata in quanto non ancora cittadina italiana. Circostanza come spiegatole dai militari assolutamente improbabile giacché era regolarmente sposata con un cittadino italiano dalla cui unione ha avuto una figlia ed era regolarmente soggiornante in Italia con carta di soggiorno valida a tempo indeterminato.