Dopo che lo scorso febbraio il MIUR aveva anticipato i test di ammissione a Medicina e Odontoiatria al mese di luglio, con l’obiettivo di programmarlo ad aprile come in tutte le università europee ed americane, le polemiche si erano sprecate, mostrando posizioni favorevoli al vecchio sistema dei test. Ora che il Ministero ha fatto marcia indietro proponendo di posticipare le prove nuovamente per settembre, diverse associazione studentesche esultano per un ritorno al passato, che di positivo però non ha nulla. Tornare indietro ora pare decisamente una scelta insensata. Ormai per il 2013 è tardi, ma per il prossimo anno è necessario che il MIUR si impegni con un provvedimento serio, lo spostamento del test di ammissione ad aprile è indispensabile soprattutto per permettere agli studenti che non entrano alla facoltà prescelta di poter decidere con più calma e più cognizione di causa che cosa fare del proprio futuro, evitando di perdere un anno in carriere universitarie di ripiego e poco soddisfacenti.
“In primo luogo – spiegano i rappresentanti di Azione Universitaria – il posticipo non ha una motivazione ben chiara, ma è certo che l’obiettivo non sia sicuramente quello di facilitare gli studenti, anzi. L’introduzione del ‘bonus di maturità’, ovvero un punteggio compreso tra 4 e 10, assegnato in base alla fascia entro cui rientra il voto conseguito, rischia di penalizzare più che di premiare gli studenti meritevoli. Infatti per assurdo chi proviene da una scuola con una media alta, acquisisce meno punti rispetto a chi proviene da un istituto con una media bassa. Basta osservare i dati di iscrizione al test per accorgersi che le domande sono in netto calo: solo a Modena, dove il calo è stato decisamente contenuto rispetto al resto d’Italia, si è registrato un -5,58%, quindi circa 60 iscritti.
“Una facile obiezione – precisano gli studenti – all’anticipo della data degli esami di ammissione è il fatto che non si avrebbe abbastanza tempo per prepararsi adeguatamente, e di conseguenza non si potrebbe inseguire il proprio sogno. Tuttavia, è necessario ricordare che il test dovrebbe basarsi sulle conoscenze “di base”, ovvero prerequisiti che uno studente in uscita dalle scuole superiori dovrebbe già possedere. Per soddisfare tale condizione, il test andrebbe in parte ripensato, definendo il programma stesso della prova di ingresso all’interno dei programmi ministeriali di scuola superiore per le materie di matematica, fisica, chimica e biologia, mentre il MIUR da parte sua dovrebbe impegnarsi a far rispettare quegli stessi programmi agli istituti superiori con una maggiore rigidità.
In alternativa, o comunque come integrazione, le scuole stesse dovrebbero organizzare corsi gratuiti di preparazione ai test, per integrare le eventuali conoscenze lacunose, e per evitare che gli studenti siano costretti a ricorrere a libri e a corsi di preparazione privati dai costi spropositati, che non risultano propriamente accessibili data la condizione attuale, o perlomeno negoziare un forte sconto su quegli stessi libri e corsi. In tal modo, si arriverebbe a dare una reale rilevanza al percorso scolastico svolto, premiando veramente il merito, con un sistema non opinabile come il bonus di maturità, ma oggettivo.
Infine, non va dimenticato chi in università c’è già: lo spostamento del test a luglio aveva messo in seria difficoltà molti studenti, che si erano visti accavallare appelli poiché il periodo esami di luglio, spezzato dal test, in diversi Atenei era stato anticipato, venendo quasi a far coincidere il secondo e il terzo appello della sessione estiva. In conclusione, siamo favorevoli allo svolgimento del test di ingresso ad aprile, ma senza pregiudicare o sconvolgere eccessivamente l’organizzazione di chi in università è già entrato.
(Azione Universitaria Modena)