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Carceri, Bernardini (LN): “No a ‘tana libera tutti’. Insidia per il paese”

“Non è con il ‘tana libera tutti’ che si risolve il problema carcerario italiano. Da Mastella, passando per i ministri Severino e Cancellieri, ha prevalso la via della smobilitazione. E’ tempo di ribellarsi a chi si arrende alla criminalità e rilanciare la ricetta Lega Nord: detenuti stranieri nelle carceri dei Paesi d’origine e nuovi investimenti sulle strutture carcerarie”. Così il consigliere regionale e responsabile del dipartimento federale della Lega Nord “Sicurezza, Giustizia e Immigrazione” Manes Bernardini commenta gli annunciati emendamenti governativi alla legge delega sulla messa alla prova e sulle pene detentive.

“Quando il buonismo incontra le politiche carcerarie diventa rischio. La paradossale ‘liberazione forzata’ dei detenuti unita alle sciagurate prospettive dello ius soli – costantemente rilanciate dal ministro Kyenge – consegneranno il Paese al caos e a un’emergenza sicurezza senza pari”.

“Liberare 4mila detenuti, molti dei quali per reati gravissimi, equivale a consegnare al Paese 4mila nuove potenziali insidie. E il governo Letta dovrà assumersene la responsabilità. Da mesi la Lega Nord ha avviato una raccolta firme per consegnare alle carceri dei Paesi di provenienza i detenuti stranieri. Migliaia sono le sottoscrizioni già raccolte. Questa è l’unica soluzione efficace da perseguire, visto che circa il 50 per cento delle nostre carceri sono popolate da stranieri, in barba a chi oggi ancora sostiene che tra immigrazione e sicurezza non c’è alcuna correlazione”.

 

















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