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Google sbarca nel distretto ceramico: avviato il progetto “Distretti sul Web”

unioncamere_googleE’ entrato nel vivo “Distretti sul Web”, progetto unico in Europa che vede la partnership fra Google Italia e Unioncamere, patrocinato dal Ministero per lo Sviluppo Economico. L’iniziativa si propone di sensibilizzare e formare le PMI appartenenti a 20 distretti italiani sulle opportunità offerte dal web, mettendo loro a disposizione le competenze di 20 giovani selezionati dagli enti organizzatori che si sono aggiudicati una borsa di studio messa a disposizione da Google.

Il distretto ceramico di Sassuolo è una delle 20 realtà individuate in Italia. Si tratta di un distretto che conta circa 250 imprese operanti nel settore della produzione di piastrelle, circa 100 imprese attive nel comparto delle macchine per ceramica e circa 10 aziende nel campo della fabbricazione di forni; a queste si debbono aggiungere 27 imprese che operano in ambito commerciale nonché 545 nel settore dei trasporti, di cui una parte consistente a servizio delle stesse aziende ceramiche.

Tornando al progetto, presso la Camera di Commercio di Modena opererà il borsista Nicola Pela che contatterà, anche in collaborazione con Confindustria Ceramica, le imprese per incentivarle e supportarle ad avviare o potenziare la propria presenza sul web, con l’obiettivo di diffondere l’innovazione e favorire la digitalizzazione del comprensorio.

Diversi studi rivelano che le aziende attive su Internet fatturano, assumono ed esportano più di quelle che su Internet non sono presenti (offline). In particolare, il binomio export-Internet si conferma ad altissimo potenziale per i distretti e di conseguenza per il Paese.

In Italia le PMI online-attive – dotate di un sito web con possibilità di effettuare attività di marketing o di vendita in rete (e-commerce) – nell’ultimo triennio hanno avuto una crescita media dei ricavi dell’1,2%; al contrario, quelle provviste di una semplice presenza online e quelle offline hanno registrato un calo, rispettivamente, del 2,4% e del 4,5% (fonte Istituto Bruno Leoni).

Altro elemento importante che aiuta a comprendere come l’ICT sia in grado di modificare in profondità l’economia in tutti i settori, è evidenziato dal fatto che le PMI online-attive registrano un’incidenza di vendite all’estero molto più consistente (15%) rispetto alle offline (4%).

Nei Paesi del G-20 l’Internet economy ha già un valore pari al 4% del Pil e contribuisce in media al 21% della crescita annua del Pil. In Italia, i valori, sebbene inferiori mostrano un potenziale di crescita interessante.

Secondo lo studio Fattore Internet, realizzato per Google da Boston Consulting Group (BCG), il valore generato dall’Internet economy in Italia arriverà a toccare i 63 miliardi entro il 2016, con un valore pari al 3,5% del Pil. L’Internet economy agisce a vantaggio dei mercati di nicchia e delle PMI aumentandone esponenzialmente il raggio d’azione e le possibilità di ricavo a livello internazionale.

Dello stesso avviso è anche un altro studio – Crescita digitale – realizzato da Italia Futura e Google Italy che dimostra come, in tempi relativamente brevi, un aumento del 10% della diffusione dell’ICT in un qualsiasi ipotetico Paese medio, possa incidere positivamente sia sull’occupazione complessiva (0,44%) che sull’occupazione giovanile (1,47%).

Potenziare e incentivare gli investimenti sulla digitalizzazione non è, dunque, una scommessa, ma è una certezza per fare ripartire l’Italia e creare nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani.

 

















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