giovedì, 18 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaCampagna raccolta fondi via Web per Bernini





Campagna raccolta fondi via Web per Bernini

BustoUna coraggiosa iniziativa voluta dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia e promossa negli Stati Uniti da Friends of FAI in accordo con il Fondo Ambiente Italiano, e in Italia direttamente dalla Galleria Estense, sarà l’occasione per testare le potenzialità di raccolta fondi via web sul mercato internazionale.

La campagna – che potrebbe essere la prima di una serie da lanciare nel panorama internazionale – ha come finalità quella di restituire al mondo il Busto di Francesco I d’Este, capolavoro del Bernini e opera simbolo della Galleria Estense di Modena chiusa per i danni del violento terremoto della primavera 2012: la campagna di raccolta fondi online dovrà consentire, infatti, di realizzare un innovativo basamento antisismico per poter esporre nuovamente al pubblico in totale sicurezza il capolavoro scultoreo.

L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito delle attività dell’Anno della cultura italiana negli USA, partirà proprio negli Stati Uniti il 16 maggio e terminerà il 30 giugno 2013, condotta sul portale Indiegogo.com; in Italia la campagna partirà pochi giorni dopo, il 18 maggio, per terminare il 2 luglio, su www.forItaly.org – una piattaforma, quest’ultima, appositamente realizzata.

Il progetto di raccolta fondi è stato sposato con entusiasmo da numerosissime realtà culturali e imprese private sia italiane che statunitensi già coinvolte nell’iniziativa 2013 – Anno della cultura italiana negli USA. Prime tra queste la Fondazione Berti, che ha finanziato l’operazione.

Sono tante le personalità amate negli Stati Uniti come in Italia che hanno contribuito e contribuiranno offrendo il loro impegno personale o riconoscimenti per i donatori: Mirella Freni e Raina Kabaivanska – grandi artiste e amiche di una vita di Luciano Pavarotti – lo Chef di fama mondiale Massimo Bottura, Piero Ferrari – figlio d’arte del grande Enzo – ma anche il Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, il Museo Casa Enzo Ferrari, Alcantara, Berlucchi, il Modena Calcio, l’Hotel Canalgrande di Modena.

Intorno a Modena, quindi, alla sua Galleria e al capolavoro del Bernini, si sviluppa forse il più innovativo tra i progetti proposti nel programma di attività del 2013 “italiano” negli USA: Il primo progetto cioè destinato a dare ai tanti statunitensi che amano l’Italia, la possibilità di agire concretamente e direttamente alla tutela dei tesori del nostro Paese.

Il progetto “2013, Anno della cultura italiana negli USA – quasi 200 eventi, incontri, seminari, spettacoli, mostre e concerti su tutto il territorio statunitense – è stato organizzato dal Ministero per gli Affari Esteri con l’Ambasciata d’Italia a Washington – sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – e in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’istruzione, Università e Ricerca, il Dipartimento per il Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Istituto per il Commercio Estero, l’Agenzia Nazionale del Turismo.

Il progetto “2013, Anno della cultura italiana negli USA, questa straordinaria vetrina delle eccellenze italiane, può contare sul supporto di ENI e INTESA SANPAOLO – Corporate Ambassadors – e di trenta tra le più importanti aziende Italiane in ogni campo.

 

Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 – Roma, 1680)

Busto ritratto del duca Francesco I d’Este (marmo, cm 98 x 106 x 50)

Modena, Galleria Estense

Nel 1650 il duca di Modena si rivolse al fratello, cardinale Rinaldo d’Este, affinché ottenesse dal più grande artista del suo tempo, Gian Lorenzo Bernini, un suo ritratto in marmo. Il cardinale tentò di dissuadere il fratello, suggerendogli piuttosto di rivolgersi al maggior rivale di Bernini, Alessandro Algardi, in quanto “al cavalier Bernino, il quale non opera che a favore di amici o istanza di gran personaggio, non si può prescrivere né tempo né prezzo”.

Ma il duca era cocciuto, voleva a tutti i costi Bernini e alla fine lo scultore accettò la commissione.

Il 1° novembre del 1651 il busto ritratto, trasportato su un carro trainato da buoi, giunse a destinazione a Modena. Il busto rappresenta un punto di arrivo del percorso artistico di Bernini nell’elaborazione del ritratto scolpito a mezzo busto, ma anche “un’impresa quasi impossibile”, come scrisse lo stesso Bernini, in quanto l’artista fu costretto ad eseguire l’opera senza aver mai veduto il duca, dunque senza il modello vivente. Francesco I inviò a Roma allo scultore una serie di ritratti eseguiti dal pittore fiammingo Justus Sustermans da utilizzare come modello. Ma Bernini teneva a sottolineare come “creder poi di poter farlo somigliare con haver davanti agli occhi una pittura, senza vedere né haver mai visto il naturale, è impresa quasi impossibile”. Bernini riuscì in quest’impresa impossibile, riuscendo a restituire mirabilmente il carattere imperioso e volitivo del duca e allo stesso tempo convogliando nel busto l’essenza stessa della regalità e dell’autorità. L’opera, poi, è un vero e proprio tour de force esecutivo, nella quale la dura superficie del marmo viene piegata come se fosse molle cera nella resa del panneggio svolazzante sopra la corazza, dell’esuberante parrucca e del colletto di pizzo ricamato.

Francesco I fu talmente entusiasta del superbo risultato da ricompensare l’artista con l’astronomica cifra di tremila scudi, quanto il pontefice Innocenzo X aveva pagato per l’intera Fontana dei Fiumi in Piazza Navona a Roma.

 

 
















Ultime notizie