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Trofeo Motociclistico Di.Di.: Mattia Pasini premia i piloti del team Diversamente Disabili

Mattia-Pasini-sul-PodioL’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” ha ospitato il secondo appuntamento stagionale del Trofeo Motociclistico Di.Di. Diversamente Disabili (all’interno del Bridgestone Champions Challenge), prima competizione motociclistica a schierare soltanto piloti artolesi.

Ospite d’eccezione il pilota del mondiale Moto2 Mattia Pasini, che è venuto appositamente a Imola per osservare da vicino l’impresa di questo team “speciale” e si è intrattenuto a parlare con tutti i piloti.

“Hanno suscitato davvero la mia ammirazione – ha commentato Mattia, che alla fine ha raggiunto sul podio i piloti del Trofeo Di.Di.– Non riesco a capire come facciano ad andare così forte nonostante le limitazioni fisiche che hanno… e poi dev’essere complicato correre con i comandi spostati… Sono un esempio da seguire, perché insegnano che nella vita non ci si deve arrendere mai!”

Provenienti da svariate città d’Italia, più o meno giovani e con esperienze motociclistiche differenti, i piloti del Team Diversamente Disabili sono accomunati, oltre che dalla passione, anche dal fatto di avere una disabilità: c’è chi non ha più una gamba o un braccio, perché li ha persi in un incidente, e chi comunque è limitato nei movimenti di un arto. Questo, però, non gli impedisce di correre in pista, a velocità che superano i duecento all’ora!

Dopo le esperienze a Binetto e Misano, il tracciato di Imola si è rivelato particolarmente impegnativo per i piloti del Team Di.Di., anche perché la maggioranza di loro non vi aveva mai girato, ma le gare si sono svolte regolarmente, e senza incidenti.

Nella classe 600, splendida vittoria per il fondatore dell’Associazione Diversamente Disabili, il toscano Emiliano Malagoli, portatore di protesi alla gamba destra, mentre il vicepresidente dell’associazione Matteo Baraldi, privo del braccio destro, ha colto un’ottima seconda piazza in sella ad una Yamaha R6 adattata con l’acceleratore a sinistra.

La classe 1000 ha sancito la vittoria di Francesco Mele, già trionfatore a Binetto: il pilota pugliese corre con una menomazione alla gamba sinistra che lo ha costretto a avanzare la pedana per poter guidare con il ginocchio disteso. Seconda posizione per Umberto Lisanti, new entry del Trofeo, che corre con una protesi al braccio sinistro e con una gamba pesantemente malandata. Terzo Fabio Segato, che ha notevoli limitazioni di mobilità su entrambe le gambe, quarto Luca Raj, che corre con il braccio sinistro immobilizzato per una lesione del plesso brachiale. Ritirato per noie meccaniche il “dentista volante”, Enrico Mariani, portatore di una protesi alla gamba destra.

La prossima tappa del Trofeo Diversamente Disabili è fissata per il weekend del 6 e 7 luglio sul tracciato di Misano.

Chi sono i Di.Di.

L’iniziativa è nata a gennaio di quest’anno da Emiliano Malagoli e Matteo Baraldi, entrambi portatori di protesi: alla gamba destra sotto il ginocchio il primo, al braccio destro sopra l’articolazione il secondo. Sono stati proprio due incidenti in moto, su strada, a determinare queste conseguenze, ma al tempo stesso la loro smodata voglia di tornare in sella li ha portati a “guarire” dalla ferita più profonda: quella psicologica. Matteo Baraldi, che ha perso il braccio destro nel 2001, ha combattuto persino delle battaglie legali per riavere la patente per la moto, e ancora più difficile è stato ottenere la licenza per correre in pista.

Il trofeo che piace ai campioni

Con il loro coraggio e determinazione Emiliano e Matteo, e tutti i piloti che si sono arruolati, hanno conquistato la stima dei grandi campioni: alla gara del debutto, sul circuito del Levante di Binetto, lo scorso marzo, sono volati l’ex campione del mondo Marco Lucchinelli e il re delle gare di endurance Dario Marchetti, che hanno persino indossato tuta e casco per compiere il giro di formazione insieme ai “diversamente disabili”.

Alla gara di Misano, invece, a seguire i Di.Di. c’era il due volte campione del mondo Manuel Poggiali, che non ha voluto mancare l’occasione per osservare i progressi di Emiliano Malagoli, che è stato suo “allievo” nei corsi in pista.

 

 

















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