Misure economiche e fiscali da inserire nel decreto sulla ricostruzione post sisma; esenzione totale dall’Imu sui fabbricati inagibili per rischio esterno; revisione delle mappe sismiche per evitare sperequazioni tra attività contigue. Sono i temi di tre ordini del giorno che richiedono l’adeguamento dei provvedimenti del Governo sul terremoto sottoscritti da tutti i gruppi consiliari della Provincia di Modena e approvati all’unanimità nella seduta di mercoledì 5 giugno.
L’ordine del giorno sulla ricostruzione, che riprende un analogo documento approvato dall’Assemblea legislativa regionale integrandolo con le esigenze emerse in un incontro del Consiglio con i rappresentanti dei territori, delle istituzioni e delle categorie economiche, chiede al Governo, come ha spiegato durante la presentazione Dante Mazzi (Pdl), «miglioramenti al decreto legge per la ricostruzione su situazioni critiche delle amministrazioni locali, della società e delle imprese che non sono state ancora affrontate». Nel dettaglio, il Consiglio provinciale richiede: l’esclusione dal patto di stabilità delle risorse utilizzate per la ricostruzione dai Comuni e dalle Province colpiti dal sisma; l’estensione del contributo del 100 per cento sui costi di ripristino e ricostruzione ai titolari di contratti d’affitto regolarmente registrati e ai proprietari di prime case residenti in strutture sociosanitarie e la concessione di finanziamenti anche per danni gravi agli arredi; l’autorizzazione all’assunzione del personale necessario negli enti locali e nelle prefetture e il riconoscimento del lavoro straordinario compiuto; la riproposizione del prestito fiscale alle imprese con gravi danni al fatturato e il prolungamento a cinque anni dei termini per la restituzione; la possibilità di distribuire su cinque anni le perdite del bilancio 2012. Il documento sollecita inoltre il Governo, nell’ambito dei pagamenti dovuti dalla Pubblica amministrazione, a rendere prioritario quello alle imprese che operano nei comuni colpiti dal sisma.
L’ordine del giorno sul pagamento dell’Imu nelle zone colpite dal sisma, illustrato anche in questo caso da Dante Mazzi (Pdl), «colma una lacuna» richiedendo l’esenzione totale dal pagamento per i fabbricati inagibili per rischio esterno e la sospensione della prima rata del versamento anche per immobili industriali, commerciali, artigianali e per l’esercizio delle attività professionali.