giovedì, 28 Marzo 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeEconomiaOggi a Modena il focus “L’economia italiana nella Relazione della Banca d’Italia”,...




Oggi a Modena il focus “L’economia italiana nella Relazione della Banca d’Italia”, alla presenza del Direttore Generale dell’Istituto dott. Salvatore Rossi

Salvatore-Rossi-BancaItaliaIl Direttore Generale della Banca d’Italia dott. Salvatore Rossi ha partecipato questo pomeriggio a Modena ad un incontro, organizzato dal Centro Studi Banca e Finanza dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dalla Banca popolare dell’Emilia Romagna e su “L’economia italiana nella Relazione della Banca d’Italia”.

Rossi ha introdotto il dibattito ricordando alcuni temi sollevati dal Governatore Visco nelle Considerazioni finali dello scorso 31 maggio, soffermandosi in particolare su alcune valutazioni contenute in quel documento che aiutano a mettere in luce la situazione del Paese e a meglio comprendere le prospettive dell’economia italiana.

“Le condizioni sui mercati finanziari globali – ha detto il direttore Generale di Banca d’Italia dott. Salvatore Rossi – sono migliorate, ma l’economia mondiale non è ancora tornata su un sentiero sicuro di crescita. L’area dell’euro stenta a superare la recessione. In Italia la debole ripresa seguita alla crisi finanziaria globale si è interrotta nella seconda metà del 2011, quando le tensioni hanno investito il nostro mercato dei titoli di Stato; si è innescato un circolo vizioso tra le condizioni del debito pubblico, delle banche e del credito, dell’economia reale. La recessione sta segnando profondamente il potenziale produttivo. Tuttavia, l’inversione del ciclo economico verso la fine dell’anno è possibile. L’Italia ha bisogno di condizioni favorevoli all’attività d’impresa, alla riallocazione dei fattori produttivi. I prestiti alle imprese si sono contratti, riflettendo la flessione degli investimenti delle imprese, la caduta degli acquisti di beni durevoli e la debolezza del mercato immobiliare. Alla diminuzione degli impieghi contribuisce l’irrigidimento dell’offerta. Le condizioni di offerta del credito incidono a loro volta negativamente sull’attività economica. La solidità di fondo del sistema bancario italiano è stata di recente confermata dal Fondo monetario internazionale, al termine del periodico programma di valutazione del sistema finanziario italiano.

Il rafforzamento patrimoniale, la trasparenza contabile, il rigore nei criteri di valutazione dei rischi sostengono la fiducia degli investitori e contribuiscono a contenere il costo dei finanziamenti esterni, ma la garanzia ultima della stabilità delle banche è la loro capacità di generare reddito. Il rischio di un’evoluzione sfavorevole nei prossimi anni deve essere contrastato, in primo luogo mediante incisivi interventi sui costi. In questa difficile fase congiunturale gli azionisti delle banche svolgeranno un ruolo cruciale. Resta comunque centrale il rapporto di fiducia con la clientela”.

Nel suo intervento l’Amministratore delegato di BPER dott. Luigi Odorici ha richiamato alcuni temi della relazione del Governatore di Bankitalia, mettendo in evidenza “le difficoltà delle aziende italiane nel far fronte a una situazione di grande cambiamento” e sottolineando “la scarsa capacità delle imprese ad adeguare le proprie strutture puntando sull’innovazione e sul miglioramento della capacità produttiva”. Secondo Odorici “i miglioramenti nella produttività possono essere perseguiti solamente attraverso un forte impegno nella ricerca e innovazione, l’evoluzione dei modelli organizzativi verso una maggiore razionalità e una grande attenzione ai percorsi di crescita delle competenze professionali nelle risorse umane”. Quanto alla situazione dell’economia regionale Odorici ha osservato: “Credo che i nostri imprenditori, da sempre colonna portante dell’economia del Paese, abbiano bisogno di superare tutte le criticità che ho cercato di evidenziare. Ma hanno anche bisogno di fiducia e sostegno – ha aggiunto l’Ad BPER – perché questa è una crisi che si potrà superare solo se verranno acquisite una piena consapevolezza dei problemi da risolvere e una visione condivisa delle decisioni da assumere, nelle quali siano coinvolti tutti gli attori dell’economia”. Rispetto alle priorità di intervento, Odorici sottolinea la necessità di “individuare un percorso per mettere in sicurezza il maggior numero possibile di piccole e medie imprese”. Con riferimento al ruolo degli istituti di credito, l’amministratore delegato di BPER ha sottolineato che “le banche sono aziende, pesantemente condizionate dall’andamento dell’economia e quindi evidenziano le medesime criticità che ho appena citato. Hanno quindi il dovere – ha concluso Odorici – di andare alla ricerca di equilibri economici e patrimoniali per garantire affidabilità e stabilità al sistema”.

Il prof. Giuseppe Marotta dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, esponente del CEFIN, intervenendo ha sottolineato come “per contrastare ulteriori effetti negativi della crisi siano richiesti significativi mutamenti nella composizione della struttura produttiva italiana, per il modificarsi dei mercati di sbocco e delle catene di valore internazionali. Sarà necessario promuovere la formazione di competenze presso banche e imprese in grado di cogliere queste opportunità, finanziando i progetti imprenditoriali adeguati alle nuove condizioni di mercato. E’ una condizione necessaria per iniziare il recupero di livelli di attività economica pre-crisi”.

La professoressa Elisabetta Gualandri dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, componente del CEFIN, nel suo intervento ha approfondito, invece, il tema della “stretta creditizia, che sta colpendo duramente l’economia italiana, in termini sia di minor credito erogato (- 60 miliardi dal dicembre 2011 e -2,5% tra marzo 1012 e marzo 1013), sia di maggior costo rispetto alla media europea (+1 punto percentuale in media per le imprese e 1/2 punto per le famiglie). Particolarmente con un maggior costo del credito sono le PMI. Alla radice dell’atteggiamento estremamente cauto e prudente delle banche, tra gli altri fattori, vi è anche il sensibile aumento dei crediti deteriorati che hanno raggiunto il 13,4 % dei crediti alla clientela (rispetto al 4,5% nel 2007), valore tra l’altro superiore alla media europea”.

 
















Ultime notizie