Dal 7 giugno, con “Giorgio Morandi. Retrospective”, Bruxelles celebra il genio dell’artista bolognese in una mostra che riunisce un centinaio di lavori tra dipinti, disegni, incisioni e acquerelli nelle sale del Palais des Beaux-Arts. Tra questi, cinque oli su tela e un disegno provenienti dalle collezioni del Museo Morandi di Bologna che saranno visibili al pubblico dell’esposizione fino al 22 settembre.
L’ampia retrospettiva, curata da Maria Cristina Bandera (studiosa, direttrice della Fondazione Roberto Longhi di Firenze e co-curatrice della grande mostra su Morandi tenutasi al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e al Metropolitan Museum di New York nel 2008/2009) tocca i temi principali della ricerca dell’artista: la natura morta, il paesaggio e i fiori, senza trascurarne altri meno ricorrenti se non addirittura rari, quali l’autoritratto e la figura umana (come nel caso delle Bagnanti del 1915).
Si parte dalle prime opere che si muovono nell’ambito delle avanguardie per seguire l’evoluzione espressiva morandiana fino alla progressiva dissolvenza dei lavori degli ultimi anni, attraversando tutte le tecniche e le varianti esplorate dall’artista.
Le opere messe a disposizione dal Museo Morandi vanno dai Fiori del 1924, passando per tre nature morte (una del 1942, due del 1951) fino ai paesaggi del 1961 (matita su carta) e del 1962 (olio su tela). A Bruxelles i lavori di Giorgio Morandi vengono accostati e posti in dialogo con quelli di un altro artista contemporaneo: Luc Tuymans. Tale scelta è stata già da tempo sperimentata nell’allestimento dell’ampia collezione di Bologna – la più rilevante raccolta pubblica morandiana, attualmente ospitata nelle sale del MAMbo – in cui sono presenti opere di diversi autori tra i quali Wayne Thiebaud, Sean Scully e Tony Cragg.
Tra i sostenitori della mostra GIORGIO MORANDI. Retrospective, la Regione Emilia-Romagna e l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles.