Evitiamo i ristagni di acqua e usiamo i larvicidi; proteggiamo noi stessi dalle punture; informiamoci. Soprattutto: partecipiamo. Perché solo un risultato collettivo può portare a risultati concreti. Questi i messaggi della campagna “Contro la zanzara tigre facciamoci in 4!” che la Regione Emilia-Romagna promuove in questi giorni con opuscoli, depliant, locandine, manifesti.
La campagna sostiene gli interventi previsti dal piano regionale, attuato con il coinvolgimento di Comuni e Aziende sanitarie: sono iniziate, con l’avvicinarsi dell’estate, le attività di disinfestazione per ridurre al minimo la presenza dell’insetto, l’attività di monitoraggio e controllo sulla sua presenza e l’attività di sorveglianza sanitaria sulle malattie trasmesse da insetti vettori.
La zanzara tigre può trasmettere malattie fino a pochi anni fa sconosciute nel nostro Paese: la Chikungunya, malattia dal decorso benigno che provoca febbre alta e dolori articolari anche persistenti, e la Dengue, che si manifesta con sintomi simili, ma può dare complicanze gravi. Per questo è importante proteggersi dalle punture e ridurre al minimo possibile la sua presenza nel territorio.
Nel 2007 si verificò nella nostra regione il primo caso europeo di focolaio autoctono di Chikungunya.
Gli interventi di disinfestazione dei Comuni sul suolo pubblico, anche se molto accurati, riguardano solo una percentuale ridotta del territorio; è quindi importante anche il contributo dei singoli cittadini che possono adottare semplici misure per contrastare la diffusione della zanzara tigre nelle aree private.
Nei balconi, in cortile, in giardino questi sono alcuni comportamenti efficaci: eliminare i sottovasi o comunque evitare il ristagno dell’acqua; pulire accuratamente i tombini e le zone di scolo; non lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto; controllare periodicamente le grondaie, mantenendole libere e pulite; tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi (predatori di larve di zanzara tigre); svuotare frequentemente gli abbeveratoi e le ciotole d’acqua per gli animali domestici; coprire le cisterne e tutti i contenitori per la raccolta dell’acqua piovana.
Anche la protezione individuale dalle punture è importante: all’aperto, in zone ricche di vegetazione, occorre ricordare che la zanzara tigre è attratta dai colori scuri e dai profumi, occorre usare repellenti sulla pelle e sugli abiti (con cautela nei bambini e nelle donne incinte); al chiuso è consigliato usare spiralette e altri diffusori di insetticidi.
Chi viaggia all’estero, in vacanza o per lavoro, può adottare alcune precauzioni per ridurre la possibilità di essere punto. Oceano indiano, Sud-Est asiatico, America centrale, Sud America, Africa sono le zone dove le malattie Chikungunya e Dengue sono diffuse. In queste zone è opportuno portare con sé prodotti repellenti contro gli insetti, indossare vestiti di colore chiaro (camicie con maniche lunghe, pantaloni lunghi), soggiornare preferibilmente in ambienti con impianto di climatizzazione o con zanzariere alle porte e alle finestre. E chi sia stato esposto al rischio di punture, al rientro dal viaggio presti attenzione ad eventuali sintomi (febbre alta, dolori articolari) e a quel punto consulti subito il medico di famiglia, segnalando il Paese in cui ci si è recati.
I materiali della campagna informativa regionale sono: l’opuscolo informativo in italiano, l’opuscolo informativo in 7 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, cinese, arabo), il depliant informativo per i viaggiatori, il depliant per i Comuni, la locandina, il manifesto.
Per informazioni, telefonare al numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna: 800 033 033, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30, il sabato dalle 8.30 alle 13.30.
Approfondimenti nel sito web specifico sul tema della zanzara tigre, www.zanzaratigreonline.it/, e sul portale web del Servizio sanitario regionale www.saluter.it.