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Modena, in Consiglio ok unanime sulle modifiche al servizio di Agenzia casa

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la delibera presentata lunedì 3 giugno dall’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Maletti, che accoglie le modifiche al servizio dell’Agenzia casa. Approvato all’unanimità anche l’ordine del giorno presentato in Aula dal consigliere Stefano Rimini (Pd) e firmato da tutti i gruppi consiliari, che chiede alla Giunta di dare massima visibilità al servizio di Agenzia Casa affinché i cittadini ne possano venire a conoscenza e a trovare le vie istituzionali per dare seguito all’ordine del giorno approvato dal Consiglio nel 2009 che chiede di abbassare il reddito richiesto per l’accesso alle case popolari, aumentare i controlli e di conseguenza il turnover. Il documento era inizialmente stato presentato dal Pd, ma in seguito alle richieste di vari consiglieri, che segnalavano come i contenuti della mozione fossero stati espressi in Commissione consiliare da più parti, è stato ritirato per consentirne la firma da parte di tutti i gruppi.

Per Eugenia Rossi di Etica e libertà “la delibera va incontro a una necessità impellente e risponde ai criteri di innovazione, razionalizzazione, trasparenza ed equità indispensabili per il futuro della nostra città. Inoltre, con la delibera – ha aggiunto la consigliera – si affronta una zona grigia attraverso la creazione di un fondo e basandosi su accordo e concertazione”. Per il Pdl Olga Vecchi ha parlato “di un nuovo approccio al problema casa, caratterizzato da equità e concretezza attraverso un modo di agire strutturale. Anche il social housing e il coohousing sono fondamentali – ha precisato – e siamo sempre stati d’accordo nell’agire sul problema utilizzando tutte le possibilità a disposizione”. Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it ha definito l’Agenzia casa “una bella iniziativa”, che si aggiorna per rispondere alla crisi e fornisce abitazioni “senza costruire nuovi alloggi, ma recuperando il patrimonio inutilizzato esistente”. Per Sergio Celloni di Mpa “è giusto dare risposta a questa fascia grigia, ma bisogna anche portare avanti semplificazioni e mettere tutti, dal privato all’impresa, in condizione di costruire abitazioni a costi agevolati perché solo in questo modo si permette alle famiglie di avere una casa”.

Per il Pd, il capogruppo Paolo Trande ha parlato di coohousing e Agenzia casa come di due strumenti pensati per cercare di rispondere alla domanda abitativa che è andata progressivamente modificando. “L’Agenzia casa è uno strumento fondamentale, ma non possiamo fermarci qui”, ha aggiunto evidenziando la necessità di investire anche in cohousing e Peep. Per Franca Gorrieri “l’abbassamento delle soglie di reddito per essere ammessi alle graduatorie mette in luce le difficoltà accresciute con la crisi economica e il fatto che l’Erp sia rimasto praticamente fermo, senza i finanziamenti a livello nazionale, fa sì che l’Agenzia casa svolga un ruolo di supplenza”. Per Stefano Rimini “nell’idea di una filiera dell’abitare, che comprende anche strumenti come i Peep e gli Erp, è giusto sperimentare nuove forme abitative come il cohousing o l’Agenzia casa. Quest’ultimo è uno strumento valido che può essere incentivato, ma anche i Peep possono essere aggiornati attraverso i riscatti e la ridefinizione dei criteri di accesso”. Michele Andreana ha espresso condivisione sulle modifiche relative al servizio, “ma l’emergenza casa rimane – ha detto – e vanno messe in campo più politiche a 360 gradi. Non dobbiamo caricare di aspettative solo l’Agenzia casa, ma bisogna intervenire sull’edilizia Erp, sull’housing sociale, sui Peep e anche sull’edilizia libera”. Enrico Artioli ha evidenziato “l’ampio accordo in Consiglio sul tema del bene casa per i cittadini modenesi, in particolare per coloro che sono in difficoltà economiche. Le modifiche introdotte al servizio dell’Agenzia casa sono particolarmente intelligenti e opportune in questa fase in cui la crisi sta attanagliando diversi modenesi”. Federico Ricci di Sel ha espresso condivisione per le modifiche previste dalla delibera: “Il fatto che ci sia un’intesa tra l’Amministrazione e i soggetti che si trovano quotidianamente a seguire le problematiche relative alla casa, cioè le associazioni della proprietà edilizia, i sindacati confederali, degli inquilini e dei pensionati, rappresenta un valore”.

In chiusura di dibattito, l’assessore Maletti ha evidenziato che “casa e lavoro sono i bisogni prioritari delle famiglie, senza i quali non c’è futuro. Per garantirli sono state attivate una serie di risposte – ha detto – e condivido la necessità di ritarare tutti gli strumenti alla luce della diversa situazione di oggi. La filiera dell’abitare deve essere molto più elastica di anni fa, perché lo è diventata la vita, con rotazioni maggiori e redditi molto differenti nel percorso professionale”.

 

















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