Dopo anni di ritardi e rinvii con il prossimo orario estivo verrà aperta al “servizio viaggiatori” la nuova stazione AV di Bologna. Un ulteriore e importante tassello del sistema AV, che interessa un numero sempre maggiori di utenti e garantisce ai gestori, Trenitalia e NTV, ricavi impensabili nel passato. Nel clima festoso di inaugurazioni e tagli di nastri si dimenticherà di ricordare che gli utenti della stazione di Bologna e dell’intera Regione hanno pagato personalmente con disagi e disservizi i lavori di ammodernamento e altri ne seguiranno per il completamento.
Secondo gli annunci di RFI l’apertura della nuova stazione AV di Bologna dovrebbe liberare i binari oggi contesi dai treni AV “a vantaggio dei treni del trasporto regionale e metropolitano”. Una affermazione che si scontra con gli orari dei treni regionali del prossimo 9 giugno, che vedono confermati gli stessi tempi di percorrenza attuali. Oltre al danno la beffa: i tempi di percorrenza dilatati negli anni precedenti proprio a causa dei lavori, vengono confermati in via permanente.
Sempre maggiore evidenza allo squilibrio tra un’Alta Velocità sempre più competitiva e ciò che resta della Lunga Percorrenza non-AV. Con l’orario del prossimo 9 giugno verranno soppressi due importanti collegamenti Intercity tra Milano e Napoli (IC 583 – IC 594), finora al servizio delle località intermedie non servite da linee e servizi AV. Due treni apprezzati e molto frequentati dagli utenti ma che, come sempre, Trenitalia ha soppresso senza motivazioni.
Il Trasporto Regionale si conferma il settore con le maggiori sofferenze. Per ammissione della stessa Regione Emilia Romagna il nuovo contratto di servizio, ancora da bandire, entrerà a regime nel 2017. Uno stillicidio di cinque anni per gli utenti, ostaggio ancora per anni di gestori sempre meno motivati. Un lungo arco di tempo in cui i diritti degli utenti saranno di fatto sterilizzati, anche di fronte alle iniziative più gravi dei gestori, come le soppressioni programmate dei treni per mancanza di personale o degli stessi treni. Ancora da motivare la soppressione col nuovo orario (al sabato) sulla Modena-Carpi-Mn di 28 treni, che stravolge il cadenzamento introdotto pochi mesi prima come panacea dei problemi del servizio ferroviario regionale. Fatta eccezione per l’Alta Velocità e servizi connessi, per l’intero servizio ferroviario si evince una situazione fortemente deteriorata tra ritardi, disagi e disservizi che il committente del Servizio Ferroviario Regionale, la Regione Emilia Romagna, ha scelto di subire pesantemente. Le “parate d’onore” tra i vertici di FS e della Regione di questi giorni marcano un forte contrasto con i lunghi silenzi verso cittadini e le rappresentanze dell’utenza. I nuovi orari entrano in vigore senza che siano stati minimamente confrontati con le esigenze degli utenti, assommandosi a tante questioni che non trovano risposte o sedi di confronto, come la mancata revisione dei tempi di percorrenza o i parametri di qualità del trasporto regionale.
(Federconsumatori Emilia Romagna)