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Sgominata la banda dei rapinatori della gioielleria Cristina di Bologna. Fermati due malviventi pugliesi

C.L-T.LIl primo giugno 2013, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, al termine di una serrata attività d’indagine, hanno tratto in arresto – in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P., Dott.ssa. Zavaglia, su richiesta del P.M. Dott.ssa Tavano, della Procura della Repubblica di Bologna – due malviventi italiani ritenuti i responsabili del reato di rapina aggravata in concorso perpetrato il 19 dicembre 2012 ai danni della gioielleria “Cristina” di via Zanardi n. 70/2 a Bologna, per il quale procedeva la Polizia di Stato. I due, tutti originari di Brindisi, sono C.L. 40enne, in atto detenuto per medesimi fatti reato presso la Casa Circondariale di Bologna e T.L. 52enne, fermato nella località di residenza ed associato presso la Casa Circondariale di Brindisi, con la collaborazione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Bologna in accoglimento delle risultanze investigative prodotte dai militari del Nucleo Investigativo di Bologna, che hanno permesso di raccogliere incontrovertibili elementi di responsabilità a carico dei due soggetti. Nello specifico, dall’acquisizione delle immagini relative alla rapina in questione, si aveva modo di verificare che il primo rapinatore che fa ingresso nella gioielleria e che con la pistola minaccia la titoLARE, si identifica proprio in C.L., ovvero uno degli autori del reato di tentativo di rapina a mano armata perpetrato il 23 marzo scorso ai danni della gioielleria “Pezzoli” di via Dagnini n. 13, per il quale venivano tratti in arresto anche due 32enni nati e residenti a Brindisi.

Dalla testimonianza della titolare della gioielleria “Cristina”, si è appurato che alle ore 10.00 di quella mattinata un uomo (successivamente identificato in C.L.) suonava alla porta del negozio ed otteneva l’apertura. Una volta all’interno chiedeva di visionare un braccialetto da donna per poi puntare alla vittima una pistola intimandole di consegnargli i preziosi. Dopo circa un quarto d’ora si presentava alla porta un altro uomo (successivamente identificato in T.L.) travisato con una sciarpa, il quale spingeva la proprietaria verso il laboratorio adiacente alla sala vendite. Nel frattempo i due rapinatori facevano razzia di preziosi e poco dopo si allontanavano a piedi con il bottino.

 

 

 

















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