E’ apparso oggi sul blog “Non ci resta che leggere” un articolo firmato da Carlo Vanni su FESTAlibro. Vanni, che è stato tra gli organizzatori dell’evento oltre a soffermarsi sulla storia che ha portato alla nascita della manifestazione, esprime alcune prime riflessioni. In particolare riprendiamo alcune parti dell’articolo:
“Tra novembre e dicembre ufficializziamo la cosa con un programma preciso, e i primi inviti; a febbraio, in riunione tra Comune e Associazione Commercianti, otteniamo la benedizione pubblica e le date proposte dall’assessore alla Cultura sono confermate: le sedi saranno il bel Parco Vistarino, con annessa la ricostruendo Villa Giacobazzi, e la centralissima Piazza Garibaldi, con i suoi comodi portici.
Di lì a poco cominceranno le sorprese. Dapprima ci verrà detto che purtroppo Villa Giacobazzi sarà inagibile, poi che forse non riaprirà, poi che il personale della Biblioteca non sarebbe stato disponibile per la domenica e per gli orari prolungati, e ci viene invece data la non così suggestiva Sala Biasin; sopraffatti dalla gratitudine, ringraziamo.
Poi, scopriamo che i gazebo coi quali allestire la piazza dovremo pagarli, o noi o chi per noi. Si fa per fortuna avanti l’Associazione Commercianti”…
…”La sorpresa migliore deve però ancora arrivare; il Comune, sulla base di un ragionamento che abbiamo qualche difficoltà a comprendere, a sorpresa sfodera la sua carta migliore, sottoforma di un meraviglioso contro-Festival di inaugurazione della Villa Giacobazzi, guarda il caso esattamente il 25 e 26 maggio, guarda il caso negli stessi orari e con attività che, tolto l’immancabile linguaggio istituzionalese, come dire, somiglia un po’ al programma che noi stiamo attuando dall’altra parte; tanto che alcune enormi menti sassolesi, l’evidente filiazione segreta di Pico della Mirandola (che del resto è qui vicino) osserveranno che, sicuramente, noi l’abbiamo copiato. E in effetti; sì, lo abbiamo copiato da noi stessi, abbiamo questa debolezza. In tante copie, tra l’altro; perché il marchio e il nome registrati su Creative Commons li abbiamo poi posti su di un pieghevole stampato in qualche migliaio di copie, da distribuire ovunque tra il reggiano e il modenese.
Poi, la cosa è andata come è andata, e le fotografie (numerose) parlano chiaro…”
Testo integrale articolo: http://leggodunquesono.wordpress.com/2013/06/03/festalibro-storia-e-prime-riflessioni/