Dalla morte di un 30enne avvenuta in un appartamento del centro abitato di Reggio Emilia nell’ottobre dello scorso anno, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio Emilia hanno avviato una parallela indagine che li ha condotti ad un nordafricano senza fissa dimora risultato essere il fornitore di eroina del giovane morto. Le risultanze investigative sono state condivise dalla Procura reggiana che ha richiesto ed ottenuto un provvedimento restrittivo a carico del 26enne cittadino tunisino S.H. che sabato mattina è stato arrestato dai Carabinieri che hanno dato esecuzione al citato provvedimento restrittivo di natura cautelare.
Secondo le indagini l’uomo dal giugno 2012 forniva di eroina il 30enne deceduto ed un suo amico. L’indagine era stata avviata a seguito del decesso di un 30enne, avvenuto il 17 ottobre 2012 presso un’abitazione di Via Ibarurri a Reggio Emilia, ricondotto ad una possibile overdose (circostante poi smentita dall’esito degli accertamenti medico legali che attestarono trattarsi di una morte naturale ndr). Dall’esame del telefono della vittima i militari riuscirono a risalire ad un’unica utenza telefonica risultata essere di un amico della vittima. Attraverso quest’ultimo le attenzioni investigative si indirizzarono nei confronti di un nordafricano indicato quale fornitore di droga sia della vittima che del’amico. A carico del tunisino i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio Emilia sono riusciti ad acquisire incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di spacci di eroina fatta a favore dei due dal giugno del 2012. Risultanze che condivise hanno visto la Procura richiedere ed ottenere l’odierno provvedimento restrittivo. Al culmine delle ricerche, trattandosi di soggetto in Italia senza fissa dimora, i carabinieri reggiani han rintracciato in città il pusher che veniva arrestato.