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Modena, servizio Agenzia Casa: cala la soglia di reddito per accedere

economia_affittiLa soglia minima di reddito per l’accesso al servizio di Agenzia Casa viene abbassata, si introduce il requisito della residenza nel Comune di Modena e si amplia la tipologia di famiglie che possono accedere, includendo anche quelle che registrano una diminuzione di reddito collegato alla crisi, single, nuove coppie e nuclei soggetti a trasferimenti lavorativi di un componente, come insegnanti o forze dell’ordine. I canoni vengono rimodulati, con un aumento massimo del 10% che andrà a finanziare un Fondo di garanzia (50 mila euro per il 2013) con l’obiettivo di evitare danni erariali a carico dell’Amministrazione, in caso di mancati pagamenti da parte degli assegnatari, come imposto dalla Legge di stabilità. Ma non è tutto: per contenere la spesa delle famiglie assegnatarie, il canone agevolato di locazione tra Comune e proprietari, a fronte del quale questi ultimi si vedono riconosciuti incentivi di carattere normativo e fiscale, potrà essere ribassato fino a un massimo del 30%.

Sono le principali novità del servizio Agenzia casa introdotte dal protocollo d’intesa tra l’assessorato alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena e le associazioni della proprietà edilizia, le organizzazioni sindacali confederali, degli inquilini e dei pensionati. La delibera con le modifiche viene presentata oggi pomeriggio, lunedì 3 giugno, al Consiglio comunale e sarà resa esecutiva da un provvedimento della Giunta. Con il servizio di Agenzia Casa, attivo dal 2005, si intende dare risposta ai nuclei in difficoltà nel reperire autonomamente alloggi perchè non in grado di fornire sufficienti garanzie, in deciso aumento a causa della crisi, cioè a coloro che hanno un reddito troppo basso per accedere all’affitto a prezzi di mercato ma che non riescono o non hanno i requisiti per poter accedere agli alloggi Erp.

“Vogliamo garantire il diritto alla casa in questa fase in cui la situazione delle famiglie modenesi si è aggravata a causa della crisi economica e occupazionale e sono venuti meno i trasferimenti da parte del livello centrale, come il Fondo sociale per l’affitto e il Piano casa”, spiega l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative Francesca Maletti. “Il ruolo del Comune come soggetto autorevole e credibile tra la domanda e l’offerta di alloggi – prosegue – risulta in questo senso fondamentale. Comune, associazioni della proprietà edilizia e organizzazioni sindacali hanno deciso di apportare una serie di modifiche al funzionamento del servizio per consentire di ampliare la fascia di accoglienza, visto il numero crescente di famiglie che hanno avuto una contrazione del proprio reddito, e per rispondere in modo più adeguato alle attuali esigenze dei nuclei famigliari assegnatari”.

DAL 2005 ASSEGNATI ALLOGGI A 372 FAMIGLIE

Dal 2005 al 2012 sono state 372 le famiglie di lavoratori dipendenti o autonomi e di anziani per cui l’Amministrazione ha svolto attività di intermediazione con il servizio di Agenzia casa, per un totale di 404 contratti di locazione con proprietari di alloggi. I nuclei che hanno presentato domanda sono stati complessivamente 1406: di queste 571 sono state ritirate o escluse per assenza dei requisiti e quelle rimaste attive sono quindi 835.

Il Comune fa da intermediario tra i proprietari di alloggi sfitti e i cittadini in disagio attraverso la stipula di contratti di locazione direttamente tra proprietario e Amministrazione e la successiva concessione d’uso dell’alloggio a prezzi calmierati a coloro che sono in possesso di particolari requisiti o che vivono determinate condizioni di disagio. L’obiettivo è, da un lato, agevolare il reperimento di alloggi per le famiglie in difficoltà a trovare risposte abitative autonomamente e, dall’altro, incentivare i proprietari alla locazione di alloggi sfitti (a canone agevolato ribassato) fornendo garanzie dirette sul puntuale pagamento dei canoni e delle spese accessorie, sul corretto utilizzo dell’immobile, sul rilascio in caso di necessità alla scadenza contrattuale sulla riconsegna dell’alloggio nelle medesime condizioni in cui era stato concesso. L’Amministrazione riconosce inoltre un’aliquota Imu agevolata per gli alloggi che vengono destinati al servizio di Agenzia casa.

Per accedere al servizio di Agenzia casa, la persona o famiglia deve risiedere nel Comune di Modena, percepire un reddito da lavoro dipendente, da lavoro autonomo (comprese le partite Iva) o da pensione, per un totale familiare netto mensile pari al doppio dell’importo del canone mensile di concessione comprensivo degli oneri accessori per un alloggio di Agenzia Casa (reddito mensile indicativo di 800 euro).

L’assegnatario deve inoltre avere cittadinanza italiana o di uno Stato dell’Unione europea o essere munita di permesso o altro titolo regolare di soggiorno, e non deve essere titolare di diritti di proprietà, usufrutto o altro superiore al 50% su uno o più immobili nella provincia di Modena.

Le condizioni che costituiscono criteri prioritari di assegnazione sono che la famiglia presenti un quadro di diminuzione del reddito collegato alla crisi economica o che abbia un’incidenza canone/reddito Irpef superiore al 40% o che sia soggetta a procedura di sfratto già attivata o che sia composta esclusivamente da anziani con più di 65 anni (in questo caso decade il requisito dell’incidenza canone/reddito superiore al 40%) o che presenti un componente con handicap permanente grave o invalidità superiore al 66%. Altri criteri prioritari sono che si tratti di un nucleo di nuova formazione, di una particolare tipologia familiare o che sia composto da un’unica persona.

L’Amministrazione fornirà al nucleo assegnatario l’alloggio in concessione a canone agevolato e senza cauzione. Se alla scadenza del contratto si verifica la necessità di riconsegnare l’alloggio al proprietario, assicurerà alla famiglia una nuova sistemazione abitativa. In caso di mancato o ritardato pagamento dell’affitto, violazione dei Regolamenti condominiali, presenza di componenti non autorizzati, uso inadeguato dell’alloggio a danno della sua funzionalità abitativa, l’assegnazione alla famiglia viene revocata e, se necessario, l’Amministrazione procede con il rilascio forzoso senza attivare procedure di sfratto.

 

 

 

















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