Signor Sindaco Caselli la ringraziamo per la veloce risposta. Da essa apprendiamo anche che lei non sa che nel M5S i responsabili locali non ci sono, perché si tratta di una libera interazione tra cittadini che dibattono su questioni di interesse comune, in siti virtuali, come i Meetup, o riunioni periodiche in luoghi che cambiano in base alle necessità. Ogni cosa è decisa con voto di maggioranza, dopo confronto e studi di approfondimento e verifica. Chiunque può sollevare proposte. Non ci sono referenti perché, veramente, ognuno vale uno.
Tra molti mesi, se si dovessero creare i presupposti per concorrere alle elezioni con una nostra lista, avremo anche un candidato sindaco e, se ancora lo desidererà, il confronto diretto lo potrà fare con lui, che resterà comunque il garante della volontà della base. Le possiamo dire che, in questo momento, la formazione di una lista non è una nostra priorità, oggi ci interessa agire da cittadini, proporre e anche controllare, perché i diritti di tutti siano rispettati. Sappia però che nel comune di Sassuolo siamo parecchie decine e cresciamo di numero ogni giorno. Un po’ di più dei quattro gatti che lei ha detto qualche tempo fa.
Dice di volerci conoscere: possibile che non si sia accorto che quasi tutte le settimane abbiamo un banchetto di fronte a piazza
Garibaldi? Non è vero che ci nascondiamo, come lei afferma, ma anzi ci mostriamo serenamente, così come serenamente dialoghiamo con tutta la gente.
Vogliamo anche chiarire che non le abbiamo imputato delle colpe e neppure le abbiamo lanciato una sfida, come alcuni giornali invece hanno scritto, le abbiamo fatto solo delle domande. Domandare è lecito e rispondere, in alcuni casi, è un dovere.
Lei definisce SGP un “debitificio” e accusa la precedente amministrazione di averlo costituito esattamente per questo scopo.
Se si tratta di un sistema nato per produrre debito perché lei ha accettato di mantenerlo operativo? Questo ci viene da chiederle, dopo avere letto le sue risposte. Si parla di un debito di oltre ottanta milioni di euro. Prendiamo comunque atto della sua intenzione di pubblicare un opuscolo esplicativo sulla questione, noi ci riserviamo il tempo di leggerlo con attenzione e il diritto di porgerle ulteriori quesiti in futuro.
Le abbiamo portato l’esempio di Parma perché lì, già dal primo anno del mandato, si possono vedere i risultati positivi infatti il loro debito, che era di 850 milioni, è calato del 20%. Il sindaco Pizzarotti, se ha chiesto qualche piccolo sforzo ai suoi cittadini ha anche dimostrato di essere il primo pronto ai sacrifici, tagliando le spese a partire dai suoi compensi, quelli del vicesindaco e del presidente del consiglio comunale. Inoltre la sua amministrazione ha fatto subito a meno del direttore generale che qui a Sassuolo, nonostante i proclami, è ancora al suo posto.