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Coop Estense sulla vendita di giornali e riviste nella grande distribuzione

edicolaCoop Estense ritiene doveroso, a fronte delle polemiche sollevate in queste settimane da alcuni edicolanti modenesi, esprimere la propria posizione in merito alla scelta di proporre giornali e riviste nella propria rete distributiva. È con una certa amarezza che la cooperativa prende atto di una dura campagna che sembra vedere in lei il principale avversario, quando la scelta di estendere questa offerta viene adottata ben dopo altre insegne della distribuzione modenese, ben dopo l’entrata in vigore della legge che ha liberalizzato il settore, ed in presenza di altre e diverse modalità di vendita alternative alle edicole.

La presenza di edicole in punti vendita di insegne quali Conad, Esselunga e Famila è già da anni una realtà consolidata nel territorio ed è segno di una domanda specifica. Domanda che anche Coop Estense ha deciso di soddisfare estendendo questo servizio dai pochi punti vendita in cui lo ha sperimentato con successo ad altre strutture di Modena e provincia. Come a Sassuolo, dove Coop ha avviato la vendita di giornali da pochi giorni, quando Conad, Esselunga e Famila la effettuano già da anni. Anche a Castelnuovo da almeno 5 anni un negozio Conad propone questa attività, che Coop ha avviato nelle scorse settimane. La grande distribuzione è poi attiva con questa vendita anche in comuni dove Coop Estense ancora non ha aperto edicole. Come a Campogalliano, dove Conad effettua il servizio da almeno 4 anni e Carpi, dove la vendita di giornali è da più di 5 anni effettuata sia da Famila che da 2 negozi Conad.

Per Coop Estense ogni nuova opportunità capace di aumentare la qualità della propria offerta e del proprio servizio, nell’ottica di una impresa sempre più attrattiva e quindi in grado di crescere salvaguardando i propri livelli occupazionali, rappresenta una strada da percorrere. Sono quasi 250 mila i Soci modenesi di Coop Estense, persone che si aspettano dalla loro cooperativa un impegno quotidiano nel cercare e proporre servizi sempre migliori proprio come la vendita di giornali, che risulta ampiamente apprezzata e gradita.

A dimostrazione dell’utilità che i Soci hanno nel fare acquisti nella loro cooperativa, basta ricordare che essi ne realizzano l’85% delle vendite. Proprio per questo chiedere oggi limitazioni ad una possibilità di vendita garantita dalla legge, e per di più alla sola Coop Estense, risulterebbe penalizzante nei confronti di migliaia di Soci a cui si imporrebbe di effettuare altrove acquisti che potrebbero fare nella loro Coop, di cui sono i proprietari.

Detto ciò, va poi ricordato che anche in questo settore, cosi come avvenuto in altri ambiti (farmacie, telefonia e carburanti), non possono che essere condivisi dalla cooperativa i benefici di una parziale liberalizzazione, che tra le altre cose agevola e stimola in questo modo l’accesso alla stampa, nel rispetto del diritto all’informazione. In un Paese dove la lettura dei quotidiani è drammaticamente più bassa che altrove – in Italia si vendono 90 quotidiani ogni mille abitanti, contro i 526 del Giappone, i 458 della Norvegia, i 400 della Finlandia, i 292 della vicina Svizzera (dati OCSE 2010) – come è pensabile voler ridurre ulteriormente la rete distributiva, e quindi le opportunità di acquisto?

Infine la cooperativa tiene a rimarcare che, contrariamente a quanto sostenuto nell’ambito di questa protesta, la garanzia di uno spazio tale da assicurare una presenza equa a tutti gli editori e non alle sole “testate alto vendenti”, è condizione necessaria per l’apertura di un’edicola all’interno di un punto vendita Coop Estense.

 
















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